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27 Ottobre 2013

RENZI ALLA LEOPOLDA 2013: “Cambiare marcia su Riforme, Europa, Lavoro, Educazione

Folla da record alla Leopolda: “Una sinistra che non cambia si chiama destra. Lo stupore che ci muove può permettere che il nostro futuro sia il luogo di sapienza e speranza”.

AGIPRESS – FIRENZE – Matteo Renzi alla chiusura della Lepolda 2013. “Vi propongo un patto, proviamo ad immaginare la Leopolda tra un anno, sono 4 i punti che ci stanno a cuore: Riforme: c’è o non c’è la volontà del superamento del bicameralismo perfetto? Via il Senato, 315 senatori non faranno più i senatori faranno altro, avremo la metà dei mille deputati attuali. Riforma titolo V: oggi le Regioni hanno potestà concorrente su energia o turismo, ma che senso ha? Proviamo a semplificare. Via le province, le comunità montane, i consorzi di bonifica. Legge elettorale: la legge elettorale che funziona è quella dei Sindaci, dove non ci sono inciuci, una legge che abbia alcune caratteristiche fondamentali, e cioè alla fine del voto sai chi ha vinto, chi governa per 5 anni è responsabile, mai più larghe intese alle spalle degli italiani. Dire questo non vuol dire stare contro il governo. Riforma giustizia: è ineludibile la riforma della giustizia. Riformare la giustizia è nell’interesse di tutti. E’ l’ora di finirla con chi ha proposto la giustizia ad personam”. Renzi ha poi toccato i temi dell’Europa:”L’Europa non può fare appelli contro le leggi italiane, mandi le navi per i soccorsi, si carichi dell’emergenza sociale” e poi il lavoro: “Cambiare il sistema della formazione professionale, vanno rivoluzionati i centro per l’impiego. Voglio difendere l’italianità della qualità , dei prodotti, dei lavoratori”. “Perchè cresca – ha aggiunto Renzi – il Pil c’è bisogno di partire dagli asili, dalle scuole, dall’educazione, la scuola è il luogo dal quale possiamo ripartire”.

Italia, Europa, lavoro ed educazione sono i 4 impegni che ci siamo presi” – ha aggiunto. “Quando tornerete qui il prossimo anno – ha chiuso Renzi rivolgendosi alla folla – magari ci tornerete con la fascia tricolore, magari con un carico di stanchezza in più, o un carico di speranza in più, ma quello che vi chiedo è di tornare alla Leopolda con la certezza che lo stupore che ci muove è uno stupore che può essere concretizzato e può permettere che il nostro futuro sia il luogo di sapienza e speranza“.

Agipress

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