DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

1 Giugno 2024

CARI POLITICI STUDIATE DI PIU’ LA STORIA

AGIPRESS – C’è un’immagine che spesso viene riproposta, ancor di più in questi giorni in cui vengono commemorati i 40 anni dalla morte di Enrico Berlinguer, che ritrae Aldo Moro e il segretario dell’allora Pci mentre si stringono la mano. Era la stagione del compromesso storico, cioè di quell’accordo che avrebbe dovuto portare al governo del Paese la Dc e il Partito comunista, che erano agli antipodi: i democristiani con l’America, i comunisti con l’Unione sovietica. Oggi il compromesso storico verrebbe probabilmente ribattezzato inciucio, con un linguaggio irridente del quale è pervasa questa nostra stagione politica. Così come dialoghi e dichiarazioni pubbliche sono imbottite di insulti o parole sconvenienti. Niente a che vedere con il rispetto che veniva considerato sacro dai protagonisti di quella che viene identificata come Prima repubblica. Berlinguer e Moro, ma non solo loro, da avversari non si sarebbero mai sognati di usare epiteti offensivi, pur nell’impeto delle loro posizioni diverse o addirittura contrapposte. La politica era fatta anche di scontri accesi, di risse verbali che tuttavia mai oltrepassavano il limite della decenza. Il rispetto fra i leader, specialmente se rivestivano un ruolo istituzionale, veniva trasmesso così anche ai cittadini, abituati ad assistere a confronti civili su temi reali e non su slogan e gare a chi la spara più grossa. La degenerazione della politica è uno dei motivi per cui la società odierna scende verso precipizi culturali che rischiano di diventare i modelli per un pericoloso futuro. Oggi tutto è ammesso per un voto in più. Anche l’offesa. La riflessione è resa attuale dall’anniversario della morte di Berlinguer. Al quale perfino il segretario del Movimento sociale Giorgio Almirante rese omaggio. Esempi che fanno meditare. E che dovrebbero consigliare i politici di oggi a studiare un po’ di più la storia d’Italia.

Marcello Mancini

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