
AGIPRESS – A qualche settimana dall’approvazione della nuova legge nazionale sulla montagna, i criteri di classificazione dei Comuni mettono a rischio gli interventi in molti Comuni toscani, anche quelli ora considerati “montani”.
“Il sistema di classificazione è gravemente inappropriato perché fondato esclusivamente su criteri altimetrici, con il pericolo di pregiudicare quasi del tutto la montagna appenninica”, segnala con preoccupazione Luca Marmo, sindaco di San Marcello Piteglio e delegato di Anci Toscana alle politiche per la montagna.
“È inaccettabile”, continua. “Come è stato sottolineato anche dall’assessore al bilancio della Regione Emilia-Romagna, si sta delineando una visione di montagna che rischia di aumentare, anziché ridurlo, il divario tra le aree più sviluppate e quelle più svantaggiate dei nostri territori.”
Anci Toscana ha manifestato in passato una sostanziale soddisfazione per una legge nazionale che è stata lungamente attesa, ma ha evidenziato a più riprese le criticità, richiamando anche l’attenzione di alcuni parlamentari toscani, che hanno espresso la disponibilità a presidiare gli ultimi passaggi del provvedimento. Alcune proposte sono state parzialmente accolte dal testo del ddl (es. servizi pubblici, piccole imprese, famiglie, ricomposizione fondiaria), ma devono essere rivisti elementi cruciali come quello della classificazione e quello dei finanziamenti.
“Le risorse associate per il momento alla nuova legge nazionale sulla montagna sono completamente inadeguate”, conclude Luca Marmo. “200 milioni a livello nazionale spariranno nella complessità e nell’enormità delle periferie”.
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