DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

3 Luglio 2014

COMUNI – Norma committenza, rischio paralisi attività Enti

Divieto per i Comuni non capoluogo di provincia di acquisire lavori, servizi e forniture in assenza di una centrale unica di committenza

AGIPRESS – FIRENZE – Cresce la preoccupazione per il rischio di paralisi dell’attività dei Comuni, determinato dall’entrata in vigore del DL- 66/2014, poi convertito nella legge 89/2014, art. 9, in merito all’acquisizione di lavori, beni e servizi, che non potranno più essere svolti dai Comuni (tranne i capoluoghi) ma dovranno far capo ad un nuovo soggetto “aggregatore“. La norma dunque prevede il divieto per i Comuni non capoluogo di provincia di acquisire lavori, servizi e forniture in assenza di una centrale unica di committenza, e si stabilisce che l’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici non rilasci il Codice Identificativo Gara (Cig) ai Comuni non capoluogo di provincia che acquisiscano lavori, servizi e forniture senza che questi si uniscano, costituiscano un accordo consortile, ricorrano ad un soggetto aggregatore o alle Province. L’unica alternativa prevista, laddove possibile, è l’acquisto di beni e servizi attraverso il Mepa e la Consip spa.

“La norma – commenta il Presidente di Uncem Toscana Oreste Giurlani – risulta non solo del tutto inapplicabile, ma in netta controtendenza rispetto ai principi di semplificazione e snellimento delle procedure, nonché con la volontà del Governo di rilanciare l’economia. C’è necessità di procedere con modalità che salvaguardino la tempestività e la cogenza degli interventi che i nostri Enti sono chiamati a fare nell’interesse delle comunità da una parte, e dall’altra di richiedere la certezza e la praticabilità del nuovo impianto normativo fino dalla definizione di alcuni concetti chiave quale quello di soggetto aggregatore. Allo stato attuale, specialmente su questo ultimo punto, la situazione appare oltremodo incerta e confusa”. “L’auspicio – aggiunge – è che il governo preveda una deroga per gli acquisti in economia, per gli interventi di somma urgenza, definendo anche i termini di un indispensabile regime transitorio, tale da consentire ai Comuni di predisporre il nuovo assetto organizzativo”. Per questi motivi il 9 Luglio, Uncem e Anci della Toscana organizzano una riunione al fine di assumere una posizione come Comuni Toscani e condividere le possibili immediate soluzioni in una materia importante e decisiva per l’operatività degli Enti. Una posizione sulla quale Uncem e Anci ritengono che “il legislatore debba riaprire il confronto con gli altri livelli istituzionali, evitando il caos applicativo che allo stato si profila e il rischio di blocco delle attività degli Enti”.

Agipress

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