Un nuovo modello partecipativo in cui le soluzioni arrivano dal basso
AGIPRESS – FIRENZE – In una sala gremita di persone, si è tenuta ieri sera a Villa Poggio Reale la presentazione dell’Associazione politico-culturale RufinacheVerrà . L’iniziativa è stata anche animata da una vivace #maratonaweb sul profilo Facebook dell’Associazione, che attraverso delle sintesi in tempo reale degli interventi, ha consentito una diretta internet della serata. “RufinacheVerrà nasce come spazio libero di confronto perché pensiamo che, a Rufina come in Valdisieve, serva un’idea nuova e forte di futuro. – dichiara Daniele Venturi Presidente dell’Associazione – Dobbiamo invertire la politica attraverso un nuovo modello partecipativo in cui le soluzioni arrivino “dal basso” attraverso un confronto aperto con le persone. Abbiamo affrontato alcuni temi su cui poi seguiranno iniziative specifiche: da Villa Poggio Reale, alla Variante alla Strada Statale 67, alle questioni relative al riordino istituzionale già in corso. Su Villa Poggio Reale riteniamo che si debba voltare pagina, le esperienze passate di gestione sono state decisamente infelici, servono idee nuove, un progetto organico che riesca a valorizzare complessivamente tutte le strutture di Villa Poggio Reale. Lo scenario della nuova Città Metropolitana ci chiama ad aprire velocemente una discussione seria con la comunità di Rufina sulla questione relativa al riordino istituzionale. I bilanci dei Comuni – ha aggiunto – ci impongono di attivare risparmi attraverso una progressiva gestione associata dei servizi, ad esempio, dobbiamo riflettere sulle opportunità che i cittadini e le aziende avrebbero da un Ufficio Tecnico associato o da un Corpo di Polizia Municipale unico per tutto il Valdarno-Valdisieve. L’Unione dei Comuni ha senso solo se diviene un progetto politico più ambizioso da portare avanti parallelamente ad una riflessione sulla fusione fra Comuni, la Valdisieve è già un Paese unico. Con ieri sera – ha concluso Venturi – è iniziato un percorso nuovo di confronto sul futuro della nostra comunità “.
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