DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

27 Giugno 2013

I giovani socialisti toscani dicono basta al segretario nazionale PSI Nencini

Riceviamo e pubblichiamo il documento integrale della dura posizione dei giovani socialisti toscani nei confronti del segretario nazionale PSI Riccardo Nencini

AGIPRESS – FIRENZE – “La situazione politica nazionale, ormai da mesi, ci propina situazioni al limite dell’incommentabile se si pensa ai veri problemi della nostra nazione e di chi la vive: siamo tornati sempre più fattivamente a parlare di povertà , di disoccupazione e in particolar modo di quella giovanile che tocca percentuali vertiginose, a un sistema di vita oramai oppressivo e asfissiante non più sostenibile dai cittadini comuni, nemmeno quelli che possono “privilegiarsi” di un lavoro con salario certo.

Ce ne sarebbero, insomma, di argomenti da trattare e approfondire, ma la politica è bloccata su questioni veramente troppo e palesemente più lontane rispetto alle precedenti citate.

A maggior ragione, un partito che si definisce socialista, non può non puntare la propria bussola su questi temi che caratterizzano non tanto un modo di fare politica, ma un modo di essere, quasi uno stile di vita. Noi socialisti toscani, della generazione under 40, insieme, crediamo, al corpo del partito, abbiamo assistito silenti, o mormoranti, alle vicende nazionali del PSI: con tanti mal di pancia abbiamo sostenuto tutte, o quasi, le scelte cadute da Roma. I ragazzi di Firenze hanno provato, con successo, ad allargare la loro iniziativa in altre province; ci sono tanti altri validi compagni che reggono ogni giorno, senza vergogna, la bandiera socialista per portare avanti con passione una storia lunga più di 120 anni, e tutto questo con continue azioni di menefreghismo da parte del Segretario Nazionale soprattutto nella sua Federazione, nella sua Toscana e di gran parte della dirigenza nazionale.

Abbiamo deciso di percorrere una strada trasparente, senza indugi, parlando con la gente di cose vere e serie, senza limitazioni, e senza escludere nessuno. Appunto l’inclusione dovrebbe essere la scelta da fare per rilanciare un movimento che ormai da troppi anni soffre di solitudine non solo mediatica: questo non significa andare contro qualcuno, bensଠfar capire che la base è un bene prezioso da utilizzare, e più la base è larga, e più le possibilità di successo sono tangibili. Questo documento esce non in virtù di chissà quale lotta fratricida a cui non vogliamo nemmeno essere chiamati, ma solo per rimostrare all’esterno, e in particolare a chi ha già fatto alcuni conti senza considerare altri, che il PSI è di tutti i tesserati, e non proprietà di taluno o taluni, e che tali iscritti sono da considerarsi iscritti, non solo numeri, meritano profondo rispetto, proprio in virtù di una storia che negli ultimi venti anni ha visto momenti veramente bui e tristi.

Assistiamo ancora al tentativo di qualcuno che vuole organizzare eventi di carattere nazionale per dare sfoggia di bravura e diligenza, ma la realtà è molto più cruda e, nostro malgrado, triste. Quella del prossimo sabato a Roma, parlando dei giovani in politica, è almeno il terzo tentativo di creare un gruppo da parte di Nencini (come se dovesse dar vita alla sua giovane “guardia repubblicana”), ma dalla Toscana, riteniamo che non si possa “lavorare” cosà¬: proprio per questo non parteciperemo all’ennesima pseudo passerella e non perché vogliamo mettere i cosiddetti bastoni tra le ruote, ma perché siamo stanchi di un protagonismo smodato non inclusivo, volto solo ad affermare l’osservanza al “capo”. Noi giovani toscani appartenenti al PSI da ora in avanti condurremo una nostra leale battaglia, magari in minoranza, cercando di aiutare la nostra Regione, una delle più importanti di Italia, ad avere una politica più utile e sobria che non si soffermi solo ai diritti civili o ai problemi delle carceri che sଠsono importanti, ma che non possono essere il solo e unico baricentro dell’attività politica, soprattutto quella dei giovani. Siamo però a constatare che non è possibile andare avanti in questa direzione, anche con certi tipi di iniziative come quella di sabato, e dunque allora bisognerà iniziare ad ascoltare anche i pensieri e le competenze di altri compagni.

Questo documento vuole essere uno sprone per migliorare il partito, e farlo diventare quel partito davvero “garibaldino” teorizzato a Montecatini svuotatosi negli anni in una gestione del partito incentrata sul nullismo politico e rivolta ad una pratica politicamente opportunistica del Segretario Nencini e dei suoi sodali più stretti che, una volta incassato il beneficio, gli si sono rivoltati contro.

Insomma, vogliamo essere propositivi, vogliamo dimostrare l’impegno che non è basato in sciocche riunioni di un sabato di fine giugno, e proprio per questo sceglieremo un luogo caro al socialismo italiano, Livorno, per incontrare alcuni giovani e non, proprio sabato 29 durante una cena conviviale a cui chi parteciperà potrà tranquillamente esprimere pensieri, idee, critiche. Se si terrà il Congresso, come auspichiamo, ci batteremo per un partito autonomo e più strutturato (altro che superare la ragione sociale come proposto da Nencini!!) capace di promuovere anche un rinnovamento di carattere generazionale nella dirigenza. Dopo questo primo incontro, ci ritroveremo a settembre, per una due giorni che sia utile alla formazione e alla conoscenza di varie tematiche non solo dei militanti al PSI ma anche di chi è vicino alla nostra area di pensiero e che per alcuni problemi, alla fine o sta in altri movimenti o è politicamente apolide.

GIOVANI PSI TOSCANA

Agipress

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