DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

15 Gennaio 2024

Tempi duri per i proprietari di immobili commerciali

 

AGIPRESS – Il mercato immobiliare commerciale sta affrontando una tempesta perfetta di venti contrari finanziari, normativi e sociali. L’aumento dei tassi d’interesse, la riduzione del credito e il calo dei tassi di occupazione sono fattori che stanno mettendo a dura prova il settore. Governi, investitori e inquilini sono desiderosi di vedere risultati in materia di ESG, in particolare in termini di efficienza energetica e decarbonizzazione. Al tempo stesso, i proprietari non possono ignorare la necessità di ottenere risparmi operativi, comprimere il portafoglio e migliorare l’esperienza degli occupanti. Tra il 2023 e 2024 scadranno circa 900 miliardi di dollari di debiti immobiliari commerciali negli Stati Uniti, il che significa che per molti proprietari di edifici il rifinanziamento diventerà una priorità . Ma modificare le condizioni dei prestiti è solo una soluzione a breve termine. Per prosperare, gli owner avranno bisogno di una solida strategia per la sostenibilità , di un piano accorto per adattare i loro spazi all’era del lavoro ibrido e di un piano chiaro per migliorare la salute e il benessere degli occupanti degli edifici. I proprietari non possono affrontare queste sfide senza adottare tecnologie smart building che si integrano tra loro per potenziarne i risultati. Le informazioni generate dai sistemi di automazione degli edifici (BAS) abilitati dall’intelligenza artificiale, dalle soluzioni di sensori IoT (Internet of Things) e dalle piattaforme API aperte e basate su cloud possono cambiare le carte in tavola in termini di efficienza energetica, ottimizzazione degli spazi e salubrità degli edifici. Inoltre, l’implementazione di soluzioni BMS aiutano gli addetti al controllo e alla gestione degli edifici a sorvegliare e monitorare impianti e apparati meccanici ed elettrici. Grazie a queste nuove piattaforme intelligenti, i responsabili hanno la possibilità di gestirli facilmente, in loco o in remoto, attraverso un’unica interfaccia. Ma molti proprietari di edifici stanno tergiversando. A rallentarli sono i vincoli di capitale, la mancanza di leadership sul tema e la difficoltà a ottenere informazioni significative e risultati validi dai dati prodotti dalla tecnologia digitale. Questo è un problema, non da ultimo per il bene del pianeta. Gli edifici del mondo sono responsabili di quasi il 40% di tutte le emissioni di carbonio e del 34% della domanda di energia, e il divario tra le prestazioni climatiche del settore e il percorso di decarbonizzazione per il 2050 si sta ampliando. Il recente caldo estremo in diverse parti dell’emisfero settentrionale ci ricorda i rischi ambientali e socioeconomici del mancato intervento in termini di decarbonizzazione. A sostegno di questi testi, due anni fa, l’amministratore delegato di Blackrock, Larry Fink, ha scritto che il rischio climatico è un rischio di investimento e ha avvertito che le aziende che non si preparano e non partecipano alla corsa verso l’azzeramento delle emissioni rischiano purtroppo di scomparire. Le turbolenze finanziarie accelereranno sicuramente questo processo. Nella foto Davide Grimaldi, Sales Manager Real Estate di Johnson Controls.

AGIPRESS

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