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10 Febbraio 2024

Sempre più stranieri si sposano in Italia

AGIPRESS – ROMA – Sono sempre di più, arrivano soprattutto dall’America. E si portano dietro parecchi invitati senza badare troppo a spese: per il sì scelgono soprattutto la Toscana ma sempre di più la Puglia. Prediligono i luoghi insoliti, come le vigne, o le atmosfere da favola, come quelle dei castelli o delle residenze storiche. Perdono quota i tradizionali alberghi e ristoranti. È la fotografia dei matrimoni di stranieri celebrati in Italia nel 2023. Il settore del Destination Wedding ha archiviato il 2023 con un fatturato in crescita del 34%: dai 600 milioni di euro del 2022 agli 803 milioni di euro del 2023. Nel complesso si stima che nel 2023 siano stati oltre 13.600 i matrimoni di coppie straniere celebrati in Italia, cioè il 22,3% in più rispetto al 2022. In crescita le richieste da Australia, Canada, India, Cina, Messico, Singapore, Indonesia. Sulla base delle prenotazioni già acquisite e della conoscenza del mercato, gli operatori prevedono che nel 2024 il trend venga mantenuto, anche se a ritmi più contenuti: l’aumento stimato per l’anno in corso è dell’8,8%, cioè circa 1.200 eventi in più. Sono i principali risultati emersi da un’indagine di Convention Bureau Italia e svolta su un campione di 814 imprenditori della filiera.

Più invitati, meno notti. Rispetto al 2022, nel 2023 è cresciuto il numero medio di invitati: da 55,6 è salito a 60,7. Alla gran parte dei matrimoni – il 63% rispetto al 41,3% del 2022 – hanno infatti partecipato tra le 51 e le 100 persone. Probabilmente, l’aumento del numero medio di invitati è legato a un ritorno degli incontri e delle occasioni di relazione, dopo le restrizioni del periodo pandemico. È invece diminuita la permanenza media di sposi e ospiti: da 3,2 notti a 2,9. Un dato che gli operatori ritengono legato all’aumento generalizzato dei prezzi per l’inflazione. Nel complesso, quindi, gli arrivi collegati al Destination Wedding sono stimati nel 2023 in oltre 826 mila, per un totale di 2,4 milioni di notti.

Costi: spesa media 59 mila euro. È cresciuta la spesa media per evento: nel 2023 è stata di 59 mila euro, circa il 10% in più rispetto al 2022. E sono cresciuti i matrimoni con budget elevato: nel 55% dei casi ha superato i 50 mila euro (anche se la fascia da 200 mila a 500 mila euro rappresenta solo lo 0,3%). Gli eventi sotto i 50 mila euro sono calati di 18 punti percentuali rispetto al 2022. La gran parte delle spese, cioè il 35% (il 2% in più rispetto al 2022), è stata destinata a cibo e bevande, il 20% alle location.

Provenienza. Secondo la ricerca, condotta da Centro Studi Turistici, a livello di singoli Paesi, gli Stati Uniti si confermano i più affezionati all’Italia: nel 2023 le coppie Usa sono state quasi il 31%. Anche se oltre a metà del mercato è rappresentato dagli arrivi da Paesi europei: il 57% nel 2022 e il 52% nel 2023. Dopo gli Stati Uniti, nel 2023 ci sono Regno Unito al 19,8% e Germania al 9,6%. Poi Svizzera al 7,8% e Paesi Bassi al 4,1%. A seguire, il primo Paese extraeuropeo, l’Australia col 3,5%. In crescita le richieste delle coppie di altri mercati extraeuropei: come quelli di Canada (3,2%) e India (1,3%).

Destinazione. La maggior parte delle coppie straniere ha privilegiato il Centro Italia (34,4%, ma in calo di 3,8 punti rispetto al 2022): il maggior numero di preferenze è stato per la Toscana. Le regioni del Sud e le Isole hanno intercettato una quota rilevante e crescente di mercato (31,7%, in aumento di 3,8 punti): la destinazione maggiormente richiesta è stata la Puglia. In terza posizione, per volume di eventi organizzati, l’area del Nord Ovest (24,3%, in crescita di 3,2 punti): tra tutte le regioni si è distinta la Lombardia. Infine, con la quota di mercato più bassa (9,6%, in calo di 2,5 punti) si collocano le regioni del Nord Est: quella con il maggior numero di celebrazioni è stata l’Emilia Romagna.

“Famolo strano”: dal matrimonio green a quello social. Anche per il 2024, le tendenze che emergono dalle prenotazioni fanno emergere significative quote per i micro matrimoni, che prevedono pochi invitati in modalità intima, il 22,5%, e per le “fughe d’amore”, con massimo dieci invitati, il 9,6%. I Wedding week che prevedono il prolungamento dei festeggiamenti per più giorni sono stati il 18%, i Green Wedding (con menù, spostamenti, e ornamenti rispettosi dell’ambiente) il 16% e i rinnovi della promessa il 6,3%: sono le coppie che, a distanza di anni, celebrano un secondo matrimonio simbolico. Tra le curiosità, si distinguono i matrimoni in vigna (11,5%), i social wedding (3,6%) e i matrimoni in costume (1,7%). Quasi la metà dei matrimoni (46,5% nel 2022 e il 44,2% nel 2023) è stata organizzata con l’intervento del Wedding Planner. Anche nel 2023 le ville sono state le preferite (26,1%), seguite dalle residenze storiche (13,3%). Agriturismo e aziende agricole hanno consolidato la loro posizione, rimanendo al terzo posto (10,9%) a pari merito con i castelli, saliti di oltre 3 punti rispetto al 2022.

AGIPRESS

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