Chiesti indennizzi necessari per mantenere in vita le stazioni sciistiche ed in modo particolare le aziende che gestiscono impianti a fune.

(AGIPRESS) – Per la montagna italiana continuano le difficoltà . Proprio in questi giorni l’eccezionale abbondanza della neve lasciava intravedere una buona prospettiva per riavviare in qualche modo l’economia montana. Ma dal Ministro della Salute Roberto Speranza, con un’ordinanza legata all’emergenza sanitaria da Covid-19, arriva il posticipo della riapertura degli impianti sciistici al 18 gennaio 2021. Forte la delusione di Federfuni Italia per la decisione del Governo: “Siamo amareggiati da questo ulteriore rinvio per l’apertura degli impianti di risalita, al momento attuale solamente posticipata al 18 gennaio senza che ci siano le necessarie garanzie che questa data rappresenti l’apertura per i comprensori delle regioni in zona gialla”. “E’ necessario – continua Federfuni – che vi sia, già da ora, una riflessione sugli indennizzi necessari per mantenere in vita le stazioni sciistiche ed in modo particolare le aziende che gestiscono impianti a fune vero fulcro dell’economia montana”. Infine si sottolinea la gravità della situazione di difficoltà in cui si trovano le società dell’Appennino dopo una stagione invernale come quella precedente che aveva avuto proprio inizio nel momento in cui è stato dichiarato il primo lockdown e che naturalmente si è aggravata con questi rinvii della data di apertura anche in questa stagione. “Chiediamo al Governo, al Parlamento e alla Conferenza delle Regioni – conclude Federfuni – che venga applicato un criterio di ripartizione dei fondi equo rispetto alle diverse situazioni che la montagna italiana“. Dal presidente di Federfuni Andrea Formento infine l’auspicio che le informazioni sulle decisioni circa le sorti del turismo bianco siano date nei tempi idonei all’organizzazione delle attività . AGIPRESS