DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

22 Luglio 2013

RAPPORTO IRES PER CGIL – Anche in Toscana disoccupazione e Cig sempre più alte

Diminuisce la produzione industriale, decresce anche l’export. Calano i consumi e i redditi reali. Regge solo il turismo

AGIPRESS “ FIRENZE – Siamo nel momento peggiore della crisi economica. E’ quanto emerge dal rapporto di Ires per Cgil Toscana. Il tasso di disoccupazione a livello regionale, infatti, ha raggiunto quota 9,7% nel primo trimestre 2013 (oltre 161mila disoccupati), contro l’8,4% dello stesso periodo del 2012. Le ore di Cassa integrazione per il primo semestre dell’anno crescono mediamente del 13,5%, che arriva alla cifra del 39% di aumento considerando le ore di Cig in deroga non approvate per mancanza di risorse. Cgil Toscana punta il dito anche sugli effetti della riforma Fornero del mercato del lavoro: se si è avuta una lieve ripresa degli avviamenti a tempo indeterminato (da 38.400 a 44.190 nel secondo semestre 2012 rispetto al 2011) si deve altresଠregistrare un calo degli avviamenti complessivi (da 325 mila a 320 mila). Da registrare anche la crescita dei tempi determinati più contrattualizzati (+ 4,5% e 7.220 in valore assoluto) e la riduzione delle forme meno garantiste come il lavoro a chiamata (-33,9%) oltre 10.000 in valore assoluto. Cala anche in modo consistente il lavoro a progetto (-27,1%) l’apprendistato ed è un dato preoccupante (-9,5%) e come da previsioni cresce (+16%) ma con valori assoluti modesti, il lavoro con partita iva. Rimane come detto una crescente riduzione delle occasioni complessive di lavoro.
La produzione industriale registra un calo ulteriore del 5% nei primi mesi 2013. L’export per la prima volta dopo molti trimestri di crescita esponenziale cede ( -0,6%) (in Italia-0,7%) con una dato che subisce comunque un’influenza dal dato della metallurgia e dall’orafo aretino soggetta a forti oscillazioni. E’ buona la tenuta della spesa turistica degli stranieri anche se si ridimensionano nel numero, con il saldo “entrate- uscite ” saldamente in attivo grazie soprattutto alla performance di Firenze che rappresenta il 70% del valore. Calano i redditi reali: i lavoratori privati registrano una perdita secca di 1,6% di reddito reale che nei lavoratori pubblici, che non registrano aumenti nemmeno nominali, è pari per intero al tasso inflattivo, appunto il 2,8%. In perdita di oltre 2 punti percentuali anche i pensionati. I consumi sono in caduta continua di oltre il 6% nel 2013 e ancora oltre i -20 punti rispetto al 2008 per i non alimentari e vicini a quella soglia per gli alimentari. Gli impieghi, infine, continuano a calare: ad aprile 2013 in rapporto all’analogo periodo del 2011 siamo ad oltre 2 miliardi di Euro in meno di finanziamenti all’industria, 1,6 miliardi ai servizi, con le costruzioni che scendono per la prima volta sotto i 9 miliardi complessivi.
Seconda Daniele Quiriconi, responsabile mercato del lavoro e attività produttive Cgil Toscana, servono “politiche pubbliche di rilancio dell’economia opposte a quelle dei mesi e degli anni trascorsi. In caso contrario è bene prepararsi ad anni di disoccupazione di massa e a costi sociali altissimi”. Per Fabio Giovagnoli, direttore di Ires Toscana, è necessario “consolidare la nostra impresa attraverso politiche industriali e di programmazione oggi assenti, contribuendo a superare la fase transitoria con interventi e misure straordinarie sul versante sociale”.

Agipress

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