DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

7 Novembre 2017

Le SRL crescono in fatturato, addetti e valore aggiunto. Una spinta per l’economia

Particolarmente virtuose le medie imprese che fanno registrare un aumento degli addetti del 6,2% e un incremento del valore aggiunto del 7,3% rispetto alle grandi

AGIPRESS – Dati interessanti per le SRL italiane che in sostanza spingono la ripresa dell’economia: crescono sia in termini di fatturato (+3,3%) che di addetti (+3,7%), oltre al valore aggiunto (+5,3%). A dirlo la Fondazione Nazionale dei Commercialisti che ha pubblicato il documento “Osservatorio sui bilanci delle SRL. Anni 2014-2016”. L’analisi, sulla base della banca dati Aida di Bereau van Dick, riguarda quasi 332mila Srl per le quali sono disponibili i bilanci degli ultimi 3 anni (2014-2016) rispetto ad un totale di quasi 820mila srl. Queste aziende in Italia hanno un peso significativo: occupano poco meno di 5 milioni di addetti ( con una media di 6 per impresa) e realizzano ricavi per 1.090 miliardi di euro con un valore della produzione totale di 1.131 miliardi e un valore aggiunto di 251 miliardi di euro. La maggior parte delle Srl, il 61,9%, sono microimprese con un fatturato che non supera i 350 mila euro. Quelle che superano i 10 milioni di euro di fatturato sono l’1,8% e generano il 39,5% del valore aggiunto totale. La fetta più significativa è rappresentata dalle Srl con un fatturato tra 2 e 10 milioni, pari al 9,4% del totale, cioè 77.407 imprese che occupano il 30,8% degli addetti totali e generano il 31,7% del valore aggiunto totale. Migliora anche la redditività con il Roe aggregato che passa dal 20% al 24,2% e il ROI dal 5,7% al 6,6%. Particolarmente virtuose le medie imprese che fanno registrare un aumento degli addetti del 6,2% e un incremento del valore aggiunto del 7,3% rispetto alle grandi imprese (fatturato superiore a 10 milioni di euro) che pure mostrano ottime performance con un aumento degli addetti del 5,7% e del valore aggiunto del 6,2%. Sottotono le performance di micro e piccole imprese.

TRA I SETTORI produttivi, il ruolo di locomotiva va, in termini di addetti, al comparto dei servizi professionali, finanziari e assicurativi (+7,5%) seguito da trasporti (+5,9%), commercio (+3,8%) e industria (+2%); quasi nulla la variazione nel comparto costruzioni (+0,2%). In termini di fatturato, invece, il settore più dinamico risulta quello delle costruzioni (+4,9%), seguito da commercio (+4,3%), trasporti (+2,8%), servizi (+2,7%) e industria (+2,4%). Infine, prendendo come parametro il valore aggiunto, il comparto più dinamico è risultato il commercio (+7,5%), seguito da trasporti (+7,2%), servizi (+6,7%), industria (+5%) e costruzioni (+2,9%).

IL COMMENTO – “Sono dati che dimostrano il valore e il potenziale dell’imprenditorialità italiana – commenta Clelia Consulting realtà che affianca le imprese nel processo di sviluppo, innovazione e cambiamento – che rappresenta un vero motore dell’economia. Ma accanto a questo è necessario puntare ad una costante innovazione di impresa per aumentare la competitività , migliorare la gestione della stessa e potenziarne il rendimento. Clelia collabora sia con le piccole e medie imprese sia le grandi, con la certezza che oggi l’investimento maggiore da attuare per continuare a crescere è soprattutto sulla formazione e competenza del personale, sulla organizzazione interna del lavoro e sulla possibilità di puntare all’innovazione di prodotto e di processo. Per crescere, bisogna ripartire da qui”.

Agipress

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