DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

7 Marzo 2018

Il cuore delle donne corre gli stessi rischi di quello degli uomini?

Esperti a confronto l’8 marzo a Massa.

AGIPRESS – MASSA – Il “continuum cardiovascolare”nel genere femminile: tappe di vita, malattia e cura ” questo il titolo di un convegno di carattere regionale che si terrà l’8 marzo all’Hotel Eden, Viale A. Gramsci, 26 di Cinquale (Massa). L’iniziativa è della Fondazione Toscana “Gabriele Monasterio” per la Ricerca Medica e di Sanità Pubblica, CNR – Regione Toscana. Responsabile scientifico dell’evento è il Dott. Sergio Berti (nella foto) Direttore Unità Operativa Complessa Cardiologia diagnostica ed interventistica. “Le probabilità che uno “shock emozionale” porti a un “attacco cardiaco” aumentano sensibilmente. Benché queste premesse lascino presagire una particolare attenzione alla prevenzione da parte dell’universo femminile, è ormai assodata l’errata percezione delle donne nei confronti delle malattie cardiovascolari. “La tendenza – spiega – è infatti quella di relegare ogni patologia al mondo maschile. Partire invece da una reale consapevolezza delle differenze e dei rischi che si corrono è senza dubbio il primo step da compiere per tutelare al meglio la propria salute. Se in età fertile il cuore della donna è protetto dagli estrogeni, ormoni che lo tutelano dalle alterazioni patologiche delle arterie, dopo la menopausa aumenta il rischio di incorrere in eventi cardiovascolari, favoriti dall’insorgere di ipertensione, diabete, obesità e sindrome metabolica. A questi si aggiungono l’aumento del colesterolo, dei trigliceridi e della glicemia che portano a una distribuzione adiposa a modello androide, e dunque particolarmente predisposta a infarti e ictus. Anche i sintomi di alcune patologie cardiache sono spesso meno evidenti. Per quanto riguarda l’infarto, ad esempio, si tratta per lo più di debolezza, nausea, vomito, difficoltà respiratoria, esaurimento, mal di schiena o dolori al costato: segnali fuorvianti che possono tardare il riconoscimento dell’ischemia cardiaca e dunque, il pronto intervento. Le cattive abitudini, infine, possono essere fatali al gentil sesso: il cuore delle donne è molto più vulnerabile di quello maschile rispetto ai rischi connessi al fumo. Le sigarette, che accelerano per entrambi i sessi il processo di arteriosclerosi, hanno un effetto cinque volte maggiore sul muscolo cardiaco femminile in termini di progressione di danno alle arterie. In questi primi decenni del terzo millennio, abbiamo assistito nell’ambito della medicina moderna, ad un importante incremento tecnologico multidisciplinare applicato alla ricerca, alla diagnostica e alla cura del paziente. In ambito cardiologico questo processo è stato ancora più di spicco e ha permesso la ottimizzazione della prevenzione e cura delle malattie cardiovascolari con un conseguente allungamento della vita media del paziente cardiopatico”.

Agipress

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