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26 Gennaio 2024

I cento anni delle autostrade italiane, ora si riparte

AGIPRESS – Cento anni e non sentirli. Anche se un po’ si fa sentire, questo secolo sulle spalle¦ Le autostrade italiane nel 2024 compiono un secolo, durante il quale hanno di fatto accompagnato lo sviluppo del paese, crescendo insieme. Ora, però, è necessario evolversi, anche e soprattutto per fare fronte alle nuove sfide che i tempi odierni propongono e alle esigenze degli utenti, ovviamente diverse da quelle a cui si rispose cento, cinquanta, trenta o anche dieci anni fa. Questo il tema del convegno che si è tenuto ieri pomeriggio a Roma, presso il “Chiostro del Bramante”, durante il quale è stato presentato uno studio, “La rivoluzione della mobilità sostenibile parte dalle autostrade: sicure, digitali, decarbonizzate”. Si tratta di un libro edito dal Sole 24 Ore e realizzato in collaborazione con il Politecnico di Milano, l’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, l’Università degli Studi di Napoli Federico II°, CNR Stem, Autostrade per l’Italia, CdP, Enea, Eni, RSE “ Ricerca Sistema Energetico e Snam. Un lavoro approfondito che, attraverso dati, numeri e statistiche, fotografa il passato, il presente ed il futuro della rete autostradale italiana. A spiegare bene il senso di questo lavoro è Ennio Cascetta, professore ordinario di infrastrutture e sistemi di trasporto e dal 15 Giugno 2022 è Presidente del Comitato scientifico del MIMS incaricato della redazione del documento programmatico sui sistemi di mobilità e logistica per lo sviluppo sostenibile e dell’indirizzo strategico per la definizione dei piani settoriali: “Senza accorgercene, siamo entrati nella settima rivoluzione dei trasporti: è la rivoluzione della sostenibilità , in particolare per il trasporto su strada, che ha due sfide davanti. Parlo della sfida del doppio zero: zero morti sulle strade e zero inquinamento. Sono i due grandi obiettivi posti per il 2050 dall’Unione Europea” ha spiegato il professor Cascetta rispondendo alle nostre domande.

Una “rivoluzione” che riguarderà molti aspetti del rapporto “uomo “ strada”. Uno dei primi è quello relativo all’energia, come spiega sempre il professor Cascetta: “Un passaggio fondamentale sarà quello di introdurre nuovi vettori energetici, che andranno a sostituire il petrolio. Il secolo del petrolio è alle nostre spalle. Nei prossimi anni il petrolio dovrà essere sostituito dall’energia elettrica, dall’idrogeno e da altri vettori energetici”. Nuove fonti di energia, dunque, ma non solo: c’è anche la tecnologia: “Le automobili e i veicoli che camminano su strada, e che sono la gran parte la causa, ovviamente, degli incidenti, sono storicamente a guida umana. E’ l’uomo che guida ed è l’uomo che commette errori e l’uomo che si distrae. Il futuro è rappresentato da veicoli in cui la guida sarà sempre più assistita dalla tecnologia e dall’intelligenza artificiale” aggiunge Cascetta, illustrando in maniera sintetica ma esaustiva la portata dell’innovazione tecnologica di cui si parla “ diffusamente “ nello studio presentato durante il convegno. Anche l’AD di Autostrade per l’Italia, Roberto Tomasi, ha naturalmente detto la sua: sia sullo studio che sulle prospettive del Gruppo che gestisce e si occupa della manutenzione della rete autostradale italiana. “Abbiamo bisogno di ammodernare un’infrastruttura che ormai ha raggiunto per circa il 70% più di 60 anni di vita media. Abbiamo bisogno di potenziare alcuni assi che sono fondamentali per il Paese, ma abbiamo bisogno anche di renderla quanto più sostenibile: tenete conto che circa il 90% di tutti gli spostamenti avviene su gomma. La vera sfida al 2030 è quella di ridurre l’impronta carbonica di tutto il trasporto del 50% e quindi se non intervengo sul 90%, il trasporto su gomma, non c’è alcuna possibilità di raggiungere quell’obiettivo” ha spiegato Tomasi, entrando poi nel merito dello studio: “Quello che è importante di questo lavoro è che non è solo uno studio di Autostrade per l’Italia, ma il risultato dell’analisi di più soggetti: Eni, Snam, Enea, RSE. L’industria deve lavorare a favore, a supporto delle scelte politiche del Governo. È quel che stiamo cercando di fare con grande rigore scientifico”.

Dopo una relazione introduttiva a cura proprio del professor Cascetta, il dibattito è proseguito all’interno di una “tavola rotonda”, animata dal Capo Dipartimento Energia del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Federico Boschi, dall’Head of Sustainable B2B Coordination- Energy Evolution Eni Maurizio Maugeri, dal Direttore del Dipartimento di Meccanica del Politecnico di Milano Marco Belloli, dal già citato Amministratore delegato di Autostrade per l’Italia Roberto Tomasi e moderata dal Direttore del Sole 24 Ore Fabio Tamburini. A chiudere l’evento, l’intervento del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, che si è voluto soffermare sui temi a lui più cari, a partire dalla sostenibilità : quella ambientale, che non deve essere anteposta (anzi, forse addirittura il contrario) a quella economica e sociale. Poi, in tema di energie alternative, il Ministro ha auspicato un approccio ampio: non c’è solo l’elettrico, ma anche i biocarburanti, le rinnovabili ma soprattutto il nucleare. Il vicepremier ha poi chiuso il suo intervento con l’assicurazione che il governo sarà a fianco di Autostrade per L’Italia nel sostenere gli investimenti e i progetti di rinnovamento. Il Ministro ha anche ricordato che gli investimenti sulla rete autostradale non erano presenti all’interno dei progetti da finanziare con il PNRR.

Alessio Ramaccioni – https://www.stradenuove.net/le-autostrade-italiane-compiono-100-anni-ora-la-rivoluzione/

AGIPRESS

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