DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

30 Settembre 2013

FINAL CUT “ Per una sera torna a Firenze il film “clandestino”

Il lungomEtraggio di Gyà¶rgy Pà¡lfi, realizzato con gli spezzoni di 450 pellicole”cult”. Sarà proiettato il 3 ottobre allo Stensen in occasione della rassegna dedicata all’Ungheria

AGIPRESS – FIRENZE – Final Cut – “Ladies and Gentlemen” di Gyà¶rgy Pà¡lfi, il lungometraggio realizzato con le scene selezionate da 451 film cult della storia del cinema, torna eccezionalmente a Firenze per una sera. Il film, presentato lo scorso dicembre nell’ambito del progetto mash-up cinema al cinema Odeon, sarà proiettato giovedଠ3 ottobre, alle 21, presso l’Auditorium Stensen in occasione della rassegna Cinema d’Ungheria (ingresso libero), realizzata in collaborazione con l’Ambasciata di Ungheria a Roma e il Console generale on. di Ungheria a Firenze, Ferenc Ungà¡r, in occasione dell’Anno Culturale Ungheria-Italia 2013.

Il talentuoso regista ungherese Palfi (già autore del pluripremiato Taxidermia), per realizzare “Final Cut” ha utilizzato, senza previa autorizzazione, gli spezzoni di classici del cinema mondiale (da Metropolis a Indiana Jones, passando per Il Padrino, Avatar, Scene da un matrimonio, Psycho e Tempi moderni), per raccontare una storia d’amore tra un uomo (“interpretato” da Marcello Mastroianni, Leonardo Di Caprio, Woody Allen, Jean-Paul Belmondo, Clark Gable, Alain Delon, Charlie Chaplin, Brad Pitt, Daniel Craig e molti altri) e una donna (“recitata” da Giulietta Masina, Jeanne Moreau, Julia Roberts, Sophia Loren, Penélope Cruz, Gina Lollobrigida, Liv Tyler e tante altre).

A causa della natura clandestina della realizzazione del film è impossibile una normale distribuzione nei cinema o in home video, per questioni di diritto d’autore e la proiezione risulta essere un’occasione pressoché unica di vederlo o rivederlo sul grande schermo. Prodotto con l’aiuto del celebre cineasta ungherese Béla Tarr, il film di Pà¡lfi è un insolito e creativo omaggio alla settima arte, nato come risposta al blocco produttivo del suo nuovo progetto filmico a causa della crisi finanziaria che ha investito l’industria cinematografica del suo Paese.

Agipress

ARTICOLI CORRELATI
Torna in alto