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29 Luglio 2013

Casentino e Australia, cosଠlontani cosଠvicini: un cippo sul Pratomagno per l’eroe nazionale Hinkler

Lo scorso 27 luglio è stato inaugurato il restauro della Croce Monumentale del Pratomagno. Deposta anche una corona di alloro nel cippo in memoria del trasvolatore australiano che si schiantò sul costone est della montagna nel 1933

AGIPRESS – AREZZO – Australia e Casentino, l’infinitamente grande, l’infinitamente piccolo. Il loro legame un uomo e la sua memoria. Herbert John Louis Hinkler è il suo nome ed è un eroe, di un uomo leggendario che, con la sua impresa quasi mitologica, ha unito queste due terre lontane. Da questo personaggio, eroe nazionale australiano, che il destino ha voluto dovesse concludere la sua permanenza terrena sulle pendici del Pratomagno, nasce oggi, grazie anche all’intuizione della pro-loco “I tre confini” di Cetica – nelle pendici casentinesi del Pratomagno – all’impegno di tanti enti ( provincia di Arezzo, Banca Etruria, Soprintendenza Bap Sae di Arezzo, i comuni di Loro Ciuffenna, Ortignano Raggiolo, le unioni di comuni del Casentino e Pratomagno, la Regione Toscana) e alla passione di singoli uomini che amano la vita nel modo in cui l’amava il trasvolatore oceanico, è nato un grande progetto di valorizzazione del Pratomagno. Le tante iniziative – che si protrarranno un po’ tutto l’anno e che si possono scoprire sul nuovo sito web www.crocedelpratomagno.it “ hanno conosciuto il loro apice il 27 luglio con l’inaugurazione del restauro della Croce Monumentale del Pratomagno e la deposizione della corona di alloro nel cippo in memoria di Herbert Hinkler presenti la Regione Toscana, i comuni del Pratomagno sia quelli casentinesi che quelli del Valdarno e il vice Ambasciatore australiano in Italia Doug Trappet. La giornata di sabato ha tuttavia avuto un anticipazione di approfondimento culturale, commemorativo ma anche progettuale, il venerdଠ26 dove a Cetica. All’ombra delle capanne dell’Ecomuseo del Carbonaio erano presenti insiema al vice Ambasciatore australiano, molti rappresentanti della comunità australiana in Toscana tra i quali la scrittrice Lisa Clifford che abita a Firenze col marito di origine casentinese ma che passa molto del suo tempo “produttivo” e di ispirazione proprio a Cetica. Qui ha scritto il suo ultimo libro, ambientato in Casentino, una sorta di giallo storico in cui emerge “ come ci ha detto lei quasi commossa “ non tanto la forza degli uomini quanto la vitalità indistruttibile delle donne della nostra montagna.

La giornata di Cetica però ha avuto un pregio particolare, ossia quello di gettare le basi concrete per un rapporto non solo culturale ma anche “economico” con la terra australiana. Da un tassello identitario “ ossia la vicenda del trasvolatore che il 7 gennaio 1933 tentò a borgo del suo Puss Month, di arrivare in Australia dall’Inghilterra e morଠsulle pendici del Pratomagno “ è partita la trama di un legame che ancora persiste e che si sta preparando a crescere proprio sul piano delle relazioni umane. Hinkler non ha mai realizzato il suo sogno: ritrovato appoggiato ad un albero dopo 111 giorni dalla rovinosa caduta, oggi continua a vivere e volare nel cuore di tanti cittadini comuni, i quali, come al tempo, non solo non smettono di ricordarlo, ma anche di farne il simbolo di altre grande imprese. Aquila solitaria oggi veglia sul nostro Pratomagno che si prepara davvero a ritornare al centro del cuore di tante persone.

Herbert John Louis Hinkler era un trasvolatore australiano. Il 7 gennaio del 1933 alle ore 3 del mattino parte a bordo del suo aereo Puss Moth, dall’Aereoporto di Hearthrow Inghilterra. Le cause sono ancora da accertare . forse l’elica si era trovata, per cause ancora poco note, a girare su una sola pala, sta il fatto che si schiantò sul lato est delle Pendici del Pratomagno. Il suo corpo fu ritrovato dopo 111 giorni da un carbonaio del luogo: Hinkler era riuscito a trascinarsi per circa 80-100 metri e si era appoggiato ad un albero con la schiena. Mussolini volle per lui i funerali di Stato. Le sue spoglie mortali riposano nel cimitero degli Inglesi a Firenze.

Agipress

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