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9 Maggio 2013

EDITORIA – Tagli all’Unità : giornalisti e istituzioni contro la chiusura delle redazioni locali

Il Piano dell’azienda mette a rischio le cronache di Toscana e Emilia. Le proteste dei comitati di redazione e di esponenti politici e istituzionali

AGIPRES – FIRENZE – “Aumento del ricorso a contratti di solidarietà , riduzione della foliazione del fascicolo nazionale, chiusura delle cronache locali della Toscana e dell’Emilia”. Sono questi gli scenari che rischiano di aprirsi per il quotidiano l’Unità , come li ha sintetizzati il rappresentante del Cda della redazione fiorentina, Francesco Sangermano, nella conferenza stampa tenutasi stamani nella sede dell’Ast (Associazione stampa toscana), il sindacato dei giornalisti. A opporsi a questo piano di ristrutturazione avanzato dall’editore, non solo i giornalisti della redazione toscana e i membri del comitato di redazione romano dell’Unità , ma anche tanti colleghi giornalisti ed esponenti delle istituzioni, dei partiti e dei sindacati, presenti in buon numero questa mattina. “Il 40% delle vendite e degli abbonamenti sono proprio in Emilia e Toscana e l’azienda vuol chiudere queste due sedi”, ha detto ancora Sangermano contestando la mancanza di una vera strategia aziendale. Con lui gli esponenti del cda giunti dalla redazione di Roma, che hanno voluto lanciare messaggi anche di ordine culturale e politico sottolineando che il finanziamenti pubblico a testate storiche come l’Unità (che il prossimo anno compie 90 anni) ha una sua ragion d’essere e che il piano dell’azienda prevede solo tagli “mentre il potenziamento del digitale risponde prettamente ad una logica di riduzione dei costi”.
Molti i rappresentanti delle istituzioni intervenuti all’iniziativa. Fra questi l’assessore regionale al lavoro Gianfranco Simoncini, che ha dato la propria disponibilità a trovare forme d’intesa anche con la Regione Emilia per un’azione comune, il presidente di Uncem Toscana, Oreste Giurlani, che ha sottolineato la sensibilità sempre dimostrata dall’Unità nei confronti dei territori montani, il deputato Federico Gelli, che si è detto disponibile a farsi carico della vicenda nei confronti dell’azionista pisano Maurizio Mian. Con loro consiglieri e assessori del Comune e della Provincia di Firenze, sindacalisti ed esponenti del mondo politico.

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