DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

24 Settembre 2013

ECONOMIA “ In Toscana rallenta la caduta della produzione manifatturiera

Sono i risultati dell’indagine condotta da Unioncamere Toscana e Confindustria Toscana relativi al II trimestre 2013. Crescono farmaceutica, abbigliamento ed elettronica. Si aggrava il quadro occupazionale

AGIPRESS “ FIRENZE “ E’ un calo contenuto (-1’8%) quello fatto registrare dalla produzione manifatturiera nel II trimestre del 2013, secondo i dati dell’indagine condotta da Unioncamere Toscana e Confindustria Toscana.

Rallenta il calo produttivo

Restano critiche ed in ulteriore peggioramento le condizioni relative al mercato del lavoro: la contrazione degli organici delle unità locali manifatturiere è aumentata progressivamente di intensità nel corso della prima metà dell’anno, raggiungendo il -1,0% in termini tendenziali nel II trimestre e rendendo probabile il perdurare delle difficoltà occupazionali anche con riferimento ai prossimi mesi.

Aumenta la perdita di posti di lavoro

Malgrado gli indicatori rilevati facciano registrare andamenti meno sfavorevoli rispetto al 2012, il quadro delineato dalle principali variabili di consuntivo assume ancora un’intonazione prevalentemente negativa. Per quanto riguarda gli indicatori di domanda il fatturato subisce un’ulteriore caduta (-3,0%), sia pure di entità più contenuta rispetto al trimestre precedente, e questo nonostante il parziale venir meno “ nel periodo di analisi “ del traino della domanda internazionale.

Il fatturato realizzato all’estero registra infatti una frenata (+0,3%), prevalentemente imputabile alla diminuzione delle vendite oltreconfine nell’ambito del settore farmaceutico. Si accentua inoltre la politica di compressione dei margini messa in campo dalle imprese nel tentativo di difendere le proprie quote di mercato, con i prezzi alla produzione che “ per la prima volta dal 2009 “ registrano un tasso di crescita nullo. Anche i nuovi ordinativi, malgrado il positivo contributo del mercato estero (+1,6%) continuano a contrarsi (-2,7%), ma nonostante ciò il portafoglio ordini delle unità locali manifatturiere toscane è in grado di assicurare 77 giorni di produzione, in aumento dunque rispetto ai 66 giorni rilevati nel secondo trimestre del 2012.

Dati positivi per le medie imprese

L’attenuazione delle flessioni che interessano produzione, fatturato e ordinativi ed il contestuale peggioramento del quadro occupazionale si rilevano, sia pure con diversa intensità , in tutte le classi dimensionali esaminate. Le piccole imprese (10-49 addetti) hanno quasi dimezzato le perdite subite sia in termini di produzione (da -6,3 a -3,4%) e fatturato (da -6,1 a -2,9%) che di ordinativi (da -5,3 a -3,2%), nonostante il rallentamento nella crescita di quelli esteri (da +1,6% a +1,0%). Si aggrava invece il calo degli addetti, pari al -1,4% dopo il -0,9% del trimestre precedente. E’ invece decisamente migliore la situazione nelle medie imprese (50-249 addetti), che vedono tornare in terreno positivo produzione (+1,2%) e ordinativi (+0,5%), grazie in particolare ad una brillante performance sui mercati esteri (+3,2%). Anche in questo caso viene tuttavia messa alla prova la capacità di tenuta occupazionale fin qui evidenziata, con una variazione degli addetti che “ pur restando positiva (+0,2%) “ evidenzia un nuovo rallentamento rispetto ai precedenti trimestri.

Sale a quattro il numero di settori in positivo

L’analisi per settore di attività economica rivela alcuni spunti positivi, con un incremento da due a quattro del numero di settori la cui produzione è risultata in aumento. Alla farmaceutica (+6,8%) e all’aggregato residuale delle manifatture varie (+0,4%) si affiancano infatti, nel II trimestre 2013, anche l’elettronica (+7,2%) e l’abbigliamento (+3,0%). Restano invece saldamente ancorati al segno ˜meno’ gli altri comparti. Contengono le perdite attorno ai due punti percentuali alimentari e tessile (entrambi -2,0%) e chimica, gomma e plastica e minerali non metalliferi (entrambi -2,2%). Più gravi le perdite per i restanti settori, in primis per legno e mobilio, che accusa un nuovo crollo (-7,0%). Pelletteria e calzature perdono rispettivamente il 3,5%% e il 3,8%, i metalli il 3,1%, la meccanica il 4,6% e i mezzi di trasporto il 5,3%.

L’indagine sulla congiuntura manifatturiera regionale in Toscana, relativa al II trimestre 2013, ha riguardato un campione di 1.221 unità locali manifatturiere con almeno dieci addetti. Le interviste si sono svolte nei mesi di giugno e luglio 2013.

Agipress

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