DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

6 Marzo 2024

Diario dal Kenya. Un’esperienza di vita tra mille difficoltà

AGIPRESS – Considerazioni sparse del ritorno dal Kenya. Il nostro “viaggio” in Kenya con Huruma si è concluso; dopo i nostri ambulatori itineranti a Watamu, siamo tornati in Italia. È stata una esperienza molto intensa, un viaggio che ci ha fatto conoscere un paese bellissimo, pieno di problemi ma con un modo di affrontare la vita che noi abbiamo dimenticato: con il sorriso e “pole pole” (in Swahili “piano piano”), perché affannarsi come facciamo di solito non porta a granché. Abbiamo dovuto affrontare difficoltà, problemi ed imprevisti; la nostra giornata partiva la sera precedente quando programmavano l’indomani senza sapere bene cosa ci avrebbe riservato (soprattutto per noi che eravamo lì per la prima volta); con le valigie piene di farmaci la mattina dopo sistemavamo gli “ambulatori” nelle aule di una scuola o in stanze messe a disposizione per noi, e, con i pochi mezzi disponibili, cercavamo di dare una risposta a tutti.
A complicare le cose è stato il caldo infernale: sono stati giorni con un caldo umido che ti consumava e anche per gli stessi Kenioti della regione di Malindi (dove eravamo) è stato abbastanza insolito, hanno sempre avuto un forte caldo ma secco, non così. Era un caldo che non ti faceva dormire bene la notte, o che non ci fece proprio dormire quando saltò la corrente elettrica: niente pale per smuovere l’aria in camera e quindi notte in bianco. Nei nostri ambulatori itineranti abbiamo accolto le richieste di aiuto di adulti e bambini, abbiamo affrontato le loro storie dure e la loro realtà quotidiana, abbiamo cercato di venire incontro ai bisogni di pazienti che facevano anche chilometri per venire a farsi visitare; non a tutti abbiamo potuto dare un aiuto efficace, ma abbiamo sempre cercato di fare il massimo calandoci nello spirito di Huruma: un aiuto gratuito ed itinerante per chi avesse avuto bisogno.
Lavorare in un gruppo che non si conosceva è stato stimolante, portavamo idee ed esperienze diverse; è capitato che i punti di vista non coincidessero sulla gestione delle varie situazioni che si presentavano, ma abbiamo sempre trovato un equilibrio e abbiamo superato le difficoltà perché eravamo uniti e sapevamo dove eravamo e perché. Vi elenco i partecipanti di questa missione appena conclusa: parto con il presidente di Huruma Ugo, il dentista che con pochissimi mezzi ha aperto “ambulatori odontoiatrici” a giro per il Kenya; c’era poi Andrea, il suo “assistente ufficiale” e animatore per i bimbi delle scuole e per noi; al coordinamento delle attività c’erano Lucilla e Monica; la parte medica era rappresentata da: noi medici di assistenza primaria, e quindi medici di Medicina Generale come Giuseppe e Lorenza, e medici in attesa di Convenzione e in Continuità Assistenziale come me, Sara e Alberto; infine gli specializzandi ospedalieri, Samira e Matteo; come supporto in alcuni ambulatori c’è stata l’infermiera Patrizia. Ora siamo tornati tutti ai nostri impegni, alla frenesia che ci eravamo scordati, ognuno con il suo bagaglio di esperienze. Io non mi scorderò mai le contraddizioni di questo paese bellissimo, la sua gente, il sorriso e sopratutto lo sguardo dei suoi bambini, il Muezzin che alle 5:16 ci svegliava con le sue preghiere, il puzzo della plastica bruciata quando davano fuoco ai rifiuti perché non hanno alternative, l’Hakuna matata (in Swahili “non ci sono problemi”) come mantra, il Safari nel Parco nazionale Tsavo East, la bontà della frutta, la compostezza dei pazienti che ci aspettavano per le visite, ecc.
Ci vorrà tempo per metabolizzare tutto, ma, nell’immediato, al primo paziente giovane che qui in guardia medica chiederà una visita domiciliare perché ha la febbre da 30 minuti, gli dirò di “farsi un giro” a quel paese…il Kenya.

Emanuele Carrassi, medico Huruma

AGIPRESS

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