DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

15 Maggio 2014

CALL CENTER – A Prato un’esperienza modello per stabilità e solidità

Quasi centodieci dipendenti, tutti assunti con contratto regolare, in un mercato che privilegia i rapporti precari e sottopagati

AGIPRESS – PRATO – Esiste un modello imprenditoriale unico in Italia ed in Europa, in un settore che è in genere utilizzato come esempio di precarietà e di lavoro temporaneo. E’ a Prato, si tratta di Metamarketing Service Srl, un’azienda specializzata nella gestione di numeri verdi, call center e sondaggi che ha ottenuto, unica realtà europea nel suo campo, la “certificazione etica per la responsabilità sociale”. Quasi centodieci dipendenti, tutti assunti con contratto regolare, in un mercato che privilegia i rapporti precari e sottopagati. Una sorta di isola felice, che nonostante le difficoltà derivate dal doversi confrontare con realtà che sfruttano il lavoro precario, vanta numeri da record: fatturato in costante crescita – superiore ai 3,5 milioni di euro – due sedi operative a Prato, una a Roma e una a Foligno, oltre ad una serie di clienti che vanno da enti pubblici a privati. Tra questi anche la Regione Toscana, per la quale il call center di Metamarketing gestisce il numero verde dei reclami sui trasporti regionali, o Associazioni come l’UNHCR (Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati), per la quale Metamarketing gestisce il numero verde per la raccolta delle donazioni e che è valsa all’azienda la partecipazione al Festival del Fundraising, dove si ritrovano tutte le associazioni no profit che fanno raccolta fondi.

“Non è stato facile raggiungere questi risultati – dice Corrado Cirio, presidente e socio di maggioranza dell’azienda -. Abbiamo puntato sul controllo totale delle componenti software e hardware, sulla qualità del servizio offerto e sulla solidità aziendale come garanzia di continuità . Inoltre abbiamo trovato aziende e amministrazioni, da Estra ad Asm, fino a Regione Toscana ed ONU, che hanno capito l’importanza, e la convenienza sul lungo periodo, della qualità . Il lavoro precario è infatti, per natura, meno professionale, meno “esperto”, più approssimativo. Questo ci ha permesso di crescere con una buona occupazione, in particolare a Prato, dove nelle difficoltà di tutta la città abbiamo dato un contributo significativo in termini di posti di lavoro”.

Agipress

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