DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

8 Marzo 2015

Ancora disagi per mancanza di energia elettrica in Toscana

Enel comunica che in alcune zone di Versilia, Garfagnana, della montagna pistoiese e del Casentino gli impianti dovranno essere completamente rifatti – IMMAGINI

AGIPRESS – FIRENZE – E’ ancora emergenza in molte zone della Toscana dopo il violento maltempo che dalla notte di mercoledଠha visto venti da tempestosi tipici dell’uragano abbattersi in tutta la regione generando pesantissimi danni e lasciando senza energia elettrica molte comunità .

NOTA ENEL – Sul territorio regionale sono già stati installati circa 150 gruppi elettrogeni ed effettuati migliaia di interventi tra piani di lavoro di media tensione e ripristini specifici sulle linee di bassa tensione. Mentre le situazioni sulle linee di media tensione (che alimentano le cabine di trasformazione da cui escono i cavi di bassa tensione che arrivano nelle abitazioni) sono sostanzialmente risolte, sono in corso 1.538 interventi sulle singole linee di bassa tensione. I Centri operativi Enel di Firenze e Livorno, che monitorano la rete elettrica di media tensione 24 ore su 24, effettuano anche interventi di rialimentazione a distanza con manovre in telecomando e raccolgono ulteriori richieste di interventi (ticket) gestendo e coordinando i lavori insieme alle “Zone Enel” sui territori provinciali e alle “Unità Operative” nelle aree specifiche di criticità . A Roma, inoltre, da mercoledଠnotte è stata allestita un’ulteriore Sala di controllo dedicata all’emergenza operativa h 24 e in costante contatto con i Centri Operativi del territorio. In base alle priorità individuate sono in fase di installazione ulteriori 50 gruppi elettrogeni. Si ricorda che i danni subiti dagli stessi impianti elettrici di Enel sono davvero ingenti a causa del vento che ha flagellato intere aeree in cui transitano lunghi tratti di linee di media tensione, anche rinnovati recentemente nell’ambito del piano di potenziamento del servizio elettrico in Toscana, su cui si sono abbattuti alberi, piante ad alto fusto, rami. Trattandosi di infrastrutture spesso di grosse dimensioni, gli interventi di riparazione sono spesso complessi e articolati.

INTERI IMPIANTI DA RIFARE – È importante precisare che sulle singole linee di bassa tensione in alcune zone della Versilia, della Garfagnana, della montagna pistoiese e del Casentino sarà necessario in alcuni casi ricostruire interi impianti che arrivano alle abitazioni perché la tempesta di vento ha raso al suolo alberi, rami e piante ad alto fusto facendoli cadere su tralicci e pezzi di linea, un fenomeno che forse mai si era verificato negli ultimi decenni. Si tratta di danni gravissimi anche per gli impianti Enel che procederà al rifacimento delle linee con operazioni complesse e articolate, cercando nel frattempo di restituire (in molti casi già fatto o in corso d’opera) elettricità a ogni singola utenza di bassa tensione anche con gruppi elettrogeni e soluzioni provvisorie.

NON TOCCARE I CAVI CADUTI – Enel raccomanda ai Clienti di utilizzare la massima prudenza e di non toccare mai cavi caduti a terra, anche se non sono in tensione. Gli interventi di Enel sul territorio proseguiranno fino al pieno ripristino del servizio elettrico, operando nel rispetto delle procedure di sicurezza che questi delicati interventi richiedono. Si ricorda inoltre che, come previsto dalla delibera 198/11 dell’Autorità per l’Energia elettrica e il Gas (http://www.autorita.energia.it/allegati/docs/11/198-11argtiqe.pdf), nel caso di interruzioni della fornitura elettrica di particolare durata, indipendentemente dalle cause e dalla responsabilità delle interruzioni stesse, per la Clientela scattano degli indennizzi che vengono automaticamente accreditati in bolletta dalle rispettive società di vendita, senza la necessità di alcuna richiesta da parte dei Clienti. Beneficeranno dell’indennizzo tutti gli utenti serviti da una linea elettrica interessata da una interruzione di almeno 8 ore nei comuni con più di 50.000 abitanti, 12 ore nei comuni tra 50.000 e 5.000 abitanti e più di 16 ore nei comuni più piccoli, al di sotto dei 5.000 abitanti. (SOTTO GALLERIA IMMAGINI)

Agipress

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