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30 Maggio 2013

AMBIENTE “ Ungulati, il “caso” Toscana in commissione agricoltura alla Camera


AGIPRESS “ FIRENZE – Il conflitto tra fauna selvatica e produzioni agricole e zootecniche è stato al centro dell’incontro che si è svolto ieri a Montecitorio alla Commissione agricoltura della Camera, al quale hanno partecipato l’assessore regionale toscano, Gianni Salvadori e il presidente della Provincia di Grosseto Leonardo Marras. “Ringrazio il presidente della commissione Luca Sani per aver introdotto un argomento di cosi forte significato per l’economia e l’ambiente toscano “ ha sottolineato Salvadori “ ed ha permesso di porre all’attenzione del Parlamento italiano i dati di una vera e propria emergenza. Abbiamo avuto la possibilità di evidenziare una situazione che coinvolge non solo la Toscana ma la maggior parte delle regioni italiane”. “E’ emersa la necessità “ ha aggiunto Salvadori “ di un intervento normativo nazionale che permetta alle Regioni di poter approvare piani di intervento che determinino l’urgente riequilibrio ambientale, tutelando cosଠla biodiversità fortemente messa a disagio per l’eccedente presenza di ungulati. Al centro delle proposte, anche normative, ci sono il mondo produttivo agricolo e la tutela della biodiversità , il ripristino di ecosistemi compromessi da eccessive presenze e la difesa di reddito e occupazione”.
La presenza degli ungulati rappresenta un’emergenza per la Toscana. Secondo le stime dell’assessorato all’agricoltura la fauna selvatica ha ampiamente superato le 350mila unità quasi il doppio rispetto a dieci anni fa. Un numero cosଠelevato da mettere a repentaglio l’equilibrio ambientale di tutta la regione, causando problemi ingenti anche dal punto di vista idrogeologico e forestale, per non parlare poi degli incidenti che questi animali provocano sulle strade toscane. La stima dei danni si attesta su 1 milione e 700mila euro. Oltre al tema degli ungulati in alcune zone della Toscana assume dimensioni preoccupanti il fenomeno della predazione e del patrimonio zootecnico, solo in parte dovuto al ritorno del lupo, specie particolarmente protetta dalle direttive comunitarie, integralmente recepite dallo Stato italiano.

Agipress

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