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29 Giugno 2023

Adesso con i funghi ci facciamo anche le case


AGIPRESS – I funghi rientrano tra i materiali più promettenti nel settore delle costruzioni sostenibili. Sembra strano a pensarci, eppure si tratta di una possibilità individuata già da qualche anno da architetti e scienziati per decarbonizzare case e città . Materiali edili, “amici” dei gas nocivi. Tra le maggiori fonti di emissioni di agenti inquinanti non compaiono solo auto, aerei e rifiuti in plastica. Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia (IEA) c’è anche l’edilizia, responsabili di quasi il 40% delle emissioni globali annuali di CO2 di cui l’11% causate dalla produzione di materiali da costruzione come acciaio, cemento e vetro. A trattare, tra i vari, dei fattori responsabili delle emissioni di anidride carbonica (CO2) e della domanda di energia, nonché dello stato delle politiche tecnologie e soluzioni per una transizione ecologica è il Rapporto sullo stato globale del 2019 per edifici e costruzioni del 2020, prodotto dalla Global Alliance for Buildings and Construction (GlobalAbc), parte del Programma ambientale delle Nazioni Unite (UNEP). Lo stesso anno l’International Resource Panel dell’UNEP ha pubblicato un Rapporto che rappresenta il primo studio completo sull’efficientamento dei materiali nei settori a maggiore intensità di carbonio tra cui figura, oltre a quello dei veicoli per il trasporto dei passeggeri, l’edilizia residenziale.

Il cemento è il secondo materiale più consumato del pianeta dopo l’acqua e ha ricadute ambientali enormi, in particolare una produzione altamente inquinante, ad alta intensità energetica e idrica. Si tratta di un processo che genera circa 2,5 miliardi di tonnellate di CO2 all’anno, ovvero circa l’8% del totale globale e produce inquinanti atmosferici nocivi tra cui anidride solforosa, ossidi di azoto e monossido di carbonio. Di qui si impone la necessità di modifiche e miglioramenti nell’uso dei materiali edili, oltre che nelle tecniche di progettazione e costruzione. Gli scienziati ne stanno sperimentando di nuovi, cosଠcome metodi innovativi per produrre calcestruzzo a basso impatto ambientale. Un esempio è l’utilizzo di scarti come cenere e plastica riciclata ma anche fibre naturali, o l’iniezione della CO2 nel cemento, da immagazzinare in modo sicuro fuori dall’atmosfera terrestre.

L’uso del micelio per le costruzioni. Tra i materiali da costruzione più promettenti c’è il micelio, una sorta di rete di filamenti (ife) che cresce sotto i funghi. Seppure possa sembrare un’assoluta novità , non è un cosà¬. È da circa quindici anni, infatti, che viene impiegato per realizzare imballaggi sostenibili; inoltre nel 2014 durante una mostra al Museo di Arte Moderna di New York è stata presentata un’installazione architettonica prodotta, oltre che con i rifiuti agricoli, con micelio. Si è scoperto che i funghi, quando vengono imballati insieme in uno stampo, si nutrono di rifiuti creando dei mattoncini organici che progressivamente si solidificano. Questa loro capacità si è dimostrata particolarmente interessante per gli architetti che hanno deciso di esplorare il potenziale di questo materiale costruzione vivente, autoriparante e compostabile. E le ricerche sono andate avanti: all’inizio di quest’anno, inoltre, la NASA ha collaborato con alcuni professionisti negli Stati Uniti per esplorare il potenziale della costruzione nello spazio di nuovi “bio-habitat”, ossia edifici costruiti con organismi viventi, tra cui i funghi.

Qualche settimana fa, invece, alla Clerkenwell Design Week i PLP Labs, un laboratorio di ricerca progettuale con sede a Londra, ha presentato blocchi modulari fatti con il micelio, strutture che possono essere smontati e rimontati come i mattoncini Lego. I materiali da costruzione di domani: resistenti, leggeri ed ecologici Per un’architettura che nel prossimo futuro mira a realizzare edifici smontabili, l’utilizzo del micelio può rappresentare una soluzione ideale. Inoltre i prodotti contenenti questo materiale, non solo sono rinnovabili e biodegradabili, ma anche leggeri, isolanti e hanno un’elevata resistenza al fuoco.È possibile usare il micelio anche per pannelli di rivestimento, apparecchi per l’assorbimento acustico e di illuminazione, insomma per ottenere prodotti fatti di rifiuti ma che non ne producono (o quantomeno non inquinanti).Ricercatori e professionisti del settore stanno studiando come far crescere il micelio in strutture più forti in grado di sostenere un notevole peso, come i mattoni di cemento, esplorando anche la possibilità di creare dei kit cosidddetti “grown at home” per una maggior personalizzazione delle abitazioni. Chissà che nei prossimi anni non potremo scegliere il tipo di fungo più adatto per costruire la nostra casa, lasciandoci ispirare dal gusto personale o dal parere tecnico di qualche professionista¦ AGIPRESS

di Pamela Preschern – Stradenuove

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