AGIPRESS – KENYA – Giorno 7. La “nuova” scuola. Oggi andiamo in una nuova scuola dove Huruma non è mai stata. Dopo i contatti presi le volte precedenti, questa è la prima volta che vi facciamo un ambulatorio itinerante; ieri sera non sapevamo bene cosa aspettarci, soprattutto su quanta gente si sarebbe potuta presentare: nel dubbio, abbiamo preparato due valigie piene di farmaci per farci trovare “pronti” a qualsiasi afflusso. Arriviamo alla scuola, ci hanno lasciato tre ampie stanze tutte per noi, quindi possiamo allestire i nostri (ormai) classici ambulatori. Il primo a sistemare tutto e a partire con la sua attività è il dentista di Huruma, che, insieme al suo “assistente ufficiale”, parte subito a valutare il primo paziente. Anche noi abbiamo già molte persone in attesa, quindi, mentre alcuni sistemano i farmaci e le stanze, altri si occupano di prendere i loro nomi e di metterle in fila. Iniziamo subito con un ragazzo che aveva riportato una frattura della clavicola e gli andava sistemato il bendaggio: gli somministriamo antidolorifici e, quando fanno effetto, i colleghi ospedalieri presenti provvedono alla riduzione della frattura. Dopo questo ambulatorio “ortopedico” temporaneo, continuiamo con le visite di chi ci aspetta nel cortile della scuola. Capita che ci chiedano cose non risolvibili in questo contesto, hanno grande fiducia in noi ma non possiamo fare (purtroppo) magie e non possiamo aiutarli se non tamponando al meglio la situazione e dandogli più indicazioni possibili.
Via via che facciamo le visite, queste vengono registrate tramite un report e subito si riparte con un altro paziente.
Oggi fa particolarmente caldo e le tettoie in lamiera non aiutano. Si presentano alcuni casi complessi e una volta succede che, all’improvviso, un ambulatorio si sia svuotato perché seguiamo tutti insieme la visita del paziente (sia per confronto sia per vedere come va). Visitati anche alcuni maestri della scuola, arriviamo alla fine dei nostri ambulatori per oggi: è ora di chiudere le valigie e ripartire, nel pomeriggio pranzo leggero e ci dividiamo tra letto o un po’ di mare per riposare. AGIPRESS

(Emanuele e i volontari Huruma)