AGIPRESS – ROMA – “Oggi parliamo di segnali, ma le campagne di ostilità e di ‘respingimento’ maturano alla svelta e producono spesso risultati incontrollati e incontrollabili. Per questo oggi scendiamo in campo non per difendere le crociere, ma per affermare con forza: le crociere sono una risorsa turistica importante per il Paese, uno strumento di promozione del Sistema Italia e non possono né devono diventare il bersaglio di una campagna di odio indiscriminato che tende a individuare nelle grandi navi bianche il nuovo nemico per i territori per le comunità e per l’ambiente”. Così Paolo Pessina, Presidente della Federazione Nazionale degli Agenti, Raccomandatari Marittimi e Mediatori Marittimi, lancia un guanto di sfida non tanto e non solo alla cultura del “No”, ma anche alla deriva ormai in atto da anni e innescata dall’espulsione delle navi da crociera dalla Laguna di Venezia. E lo fa, in occasione dell’assemblea pubblica di Federagenti a Roma, proponendo un approccio del tutto nuovo sintetizzabile in un motto “un Patto per il mare”.
Con territori e comunità del Paese a rischio, reale o virtuale, di overtourism, il “Patto per il mare” propone prima di tutto un’operazione verità sull’impatto delle navi bianche e dei crocieristi, quindi una vera e propria “formula” di coordinamento del turismo che arriva dal mare. Un turismo – ha ricordato il Presidente di Federagenti – che genera un posto di lavoro ogni venti crocieristi trasportati, che produce un fatturato totale di 168,6 miliardi di dollari, che in Europa raggiunge i 55,3 miliardi e in Italia i 15 miliardi “Difronte a un trend che, in modo talora grottesco – afferma Pessina – tende a identificare nelle navi passeggeri il simbolo del lusso che calpesta i diritti (sulla falsariga della contestazione per le nozze di Jeff Bezos), è necessario intervenire subito e con decisione”.
Su oltre 460 milioni di presenze turistiche che scelgono la nostra Penisola, le crociere incidono per meno del 3%, con 15 milioni di transiti. Ed ecco alcuni dati relativi alle località in cui in modo crescente le crociere vengono contestate. Portofino 528 abitanti, una media di 12mila turisti al giorno; Cinque Terre, 4mila abitanti a fronte di 4 milioni di turisti all’anno; Costiera Amalfitana 34mila abitanti e una pressione di oltre 2 milioni di turisti all’anno; Capri 7.300 abitanti e una media di 50.000 turisti al giorno. E poi Venezia, la madre di tutte le battaglie, la città porto, l’ex Repubblica Marinara che ha scacciato le navi da crociera dalla Laguna. Senza navi 60.000 turisti al giorno sciamano per le calli con punte di 150.000, a fronte di una popolazione autoctona che nel centro storico non supera i 49mila abitanti.
Ma – per Federagenti – è inutile nascondere il problema: la propaganda tende a diventare cultura diffusa e prima che ciò accada gli Agenti Marittimi propongono una soluzione concreta. Un “Patto per il mare” che, con la regia degli agenti Marittimi, coinvolga territori, comunità, compagnie crocieristiche, operatori turistici. AGIPRESS