AGIPRESS – “I medici sono impegnati quotidianamente, nonostante le gravi difficoltà in cui versa il sistema sanitario nazionale, nel cercare di assicurare le cure a tutti i cittadini. Il diritto alla salute, alla cura è sacrosanto, il diritto alla guarigione no perché ci sono sempre più malattie che diventano croniche senza mai guarire. L’epidemiologia è cambiata, sempre più anziani e sempre più malati cronici. C’è l’assoluta necessità che il sistema sanitario pubblico sia finanziato adeguatamente”. A dirlo è Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze, in occasione della Giornata mondiale della salute che viene celebrata domani, domenica 7 aprile.
“Va abolito il tetto di spesa per le assunzioni. Se le Regioni non possono assumere, il sistema sanitario va verso un inesorabile declino, si va verso una sanità privata. Chi ha i soldi si può curare, chi non li ha rinuncia alle cure. Noi vogliamo che il servizio sanitario rimanga pubblico, gratuito e universale per tutti – dichiara il presidente Dattolo -. Poi stop al definanziamento della sanità. Nei prossimi anni l’Italia arriverà al 6% del Fondo sanitario nazionale sul Pil, mentre Francia e Germania già hanno una spesa sanitaria intorno all’11%. Serve, quindi, una riorganizzazione generale del sistema. Di fronte alle malattie croniche serve un sistema in grado di prenderle in carico. Il Centro unico di prenotazione per i malati cronici non ci deve essere: un malato cronico deve avere tutto programmato con i piani assistenziali individuali”. “La sfida principale è sulle nuove tecnologie, l’intelligenza artificiale. Serve un’etica degli algoritmi, un uso adeguato e etico di tutto ciò che l’intelligenza artificiale mette a disposizione. E poi servono formazione e informazioni adeguate – spiega Dattolo -. Un’altra sfida da vincere è quella organizzativa. Occorre una collaborazione a 360 gradi di tutti i professionisti, si lavora in team multi professionali e multidisciplinari. “One Health”, ossia la salute è una. Più professionisti che devono avere in comune lo stesso obiettivo: quello di curare bene le persone”. AGIPRESS