Il commento di Marcello Mancini
I cardinali hanno scelto un Papa di cui poco si era parlato nelle previsioni della vigilia. E ancora una volta hanno voltato le spalle a un italiano, nonostante siano passati 47 anni dall’ultima volta. Leone XIV ha il volto di Robert Francis Prevost, primo pontefice americano, nato a Chicago 69 anni fa.
Sconfitti i favoriti della vigilia, a cominciare dall’ex Segretario di Stato Pietro Parolin, mente tutti pensavano che una decisione così rapida del conclave significasse una convergenza sul porporato italiano.
Prevost viene definito come un centrista e pragmatico, con una profonda sensibilità verso le tematiche sociali. Potrebbe essere il Papa della continuità con Bergoglio, ma questo lo capiremo soltanto quando affronterà le prime nomine. Se andranno nella direzione impressa da Francesco.
Il primo pensiero del nuovo Papa è stato per la pace. Le prime parole che richiamano al problema che schiaccia tutto il mondo in questo momento. Vedremo che tipo di governo ci aspetta. Pensando anche al messaggio che i cardinali hanno voluto trasmettere all’imprevedibile e preoccupante Donald Trump.
Prevost potrebbe essere l’uomo a sorpresa che tante volte, nei casi precedenti, il Conclave ha saputo scegliere per rimettere a posto un mondo sconclusionato, che ha privilegiato ricchezza e violenza, rispetto alla povertà e all’uomo.