Il commento di Leonardo Bartoletti
E se fossero gli ‘yes man’ che circondano il Presidente i veri colpevoli della crisi dei dazi? Nessuno che abbia detto a Trump che quella scelta avrebbe causato una rottura tra lui e l’establishment finanziario statunitense che lo ha sostenuto, testimoniato anche dalle dure posizioni di giornali come Financial Time e Wsj. Nessuno che abbia spiegato al Presidente che una decisione del genere avrebbe dato nuova vita agli avversari democratici. Soprattutto, nessuno che abbia ventilato a Trump la possibilità che – in un quadro del genere – la Cina si potesse trovare, suo malgrado, nuovamente in corsa per la leadership mondiale. Anticipando i tempi che gli stessi cinesi avevano preventivato e, soprattutto, in un momento in cui la crescita cinese stava regredendo, avvicinandosi molto pericolosamente a quel 4 per cento considerato condizione essenziale per il mantenimento del consenso. E’ evidente che – anche con un eventuale accordo in tempi rapidi – le turbolenze ormai provocate nel panorama economico e finanziario mondiale non potranno che avere tempi di risanamento molto lenti.