Il commento di Leonardo Bartoletti
La prima fase del processo di pace a Gaza potrebbe essere più solido di quanto si possa immaginare. Il ritiro parziale dell’esercito israeliano, il cessate il fuoco immediato, la liberazione degli ostaggi israeliani e quella dei prigionieri palestinesi lasciano margine alle parti in causa per mostrare rispettivi successi. Trump guadagna quello che ha promesso più volte in campagna elettorale. Netanyahu porta a casa la liberazione degli ostaggi, obiettivo fondamentale di fronte all’opinione pubblica israeliana. I terroristi incassano il ritorno di circa duemila prigionieri. La pressione dei Paesi Arabi moderati ha fatto capire a Trump che Israele aveva esagerato. Il bombardamento di esponenti di Hamas sul territorio del Qatar è stato una specie di autogol per Israele. Netanyahu si è trovato di fatto senza alternative. In tutto questo si registra l’assenza dell’Europa. Al vecchio continente resta il ruolo di sostegno negli aiuti umanitari. Importante, certo, probabilmente anche necessario. Ma sicuramente marginale nel raggiungimento della pace.





