AGIPRESS – La salute mentale è ormai considerata la nuova emergenza sanitaria: oggi rappresenta il secondo problema di salute più rilevante dopo il cancro. Secondo un’indagine Ipsos, il 28% degli italiani riferisce di soffrire di disturbi psicologici. Ansia, depressione e stress sono tra le condizioni più diffuse. La Società Italiana di Psichiatria stima che i disturbi depressivi interessino circa 7,5 milioni di persone, pari al 12,5% della popolazione italiana. Un quadro allarmante che richiede soluzioni efficaci, accessibili e prive di effetti indesiderati.
Tra le opzioni più promettenti in particolare nei casi di depressione farmaco-resistente o associata a dipendenze da sostanze si distingue la neuromodulazione non invasiva con tecnologia REAC (Radio Electric Asymmetric Conveyer). Questa tecnologia utilizza segnali radioelettrici debolissimi, convogliati asimmetricamente, per modulare selettivamente l’attività bioelettrica alterata a livello cellulare e sistemico. Uno studio intitolato “Radio Electric Asymmetric Conveyer Neuromodulation in Depression, Anxiety, and Stress” pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Neuropsychiatric Disease and Treatment, ha evidenziato una riduzione significativa dei sintomi depressivi, ansiosi e da stress nei soggetti trattati con REAC. Condotto dai medici Salvatore Rinaldi e Vania Fontani – fondatori dell’Istituto Rinaldi Fontani di Firenze – lo studio ha coinvolto un campione complessivo di 364 soggetti, di cui 182 sottoposti a protocolli di neuromodulazione con tecnologia REAC. In questi pazienti, i sintomi si sono significativamente ridotti entro circa tre mesi di trattamento, con un miglioramento sensibile della qualità della vita. Al contrario, il gruppo di controllo, non trattato, non ha evidenziato alcun beneficio clinico. La valutazione è stata effettuata attraverso il DASS-42 (Depression Anxiety Stress Scale), uno strumento di autovalutazione ampiamente riconosciuto a livello internazionale per misurare i livelli di depressione, ansia e stress.
I trattamenti di neuromodulazione REAC sono non invasivi, non farmacologici e privi di effetti collaterali, risultando adatti sia nel contesto terapeutico che in quello della prevenzione. “Siamo di fronte a un’epidemia silenziosa: milioni di persone convivono ogni giorno con depressione, ansia e stress, spesso senza trovare soluzioni realmente efficaci. La tecnologia REAC rappresenta una risposta concreta, non invasiva e priva di effetti collaterali. I nostri studi dimostrano che un cambiamento culturale nel modo di affrontare la depressione non solo è possibile, tangibile e misurabile, ma oggi è anche indispensabile. È tempo di riportare la salute mentale al centro del dibattito pubblico e di garantire a tutti l’accesso a terapie che migliorano realmente la qualità della vita”, dichiara Vania Fontani, cofondatrice dell’Istituto Rinaldi Fontani. AGIPRESS