AGIPRESS – Casa Jantus Lordi de Sobremonte (ICJLDS), associazione no-profit impegnata nella promozione della dignità umana e della cultura dei diritti, ha focalizzato quest’anno la sua attenzione sulla tematica della violenza di genere, lanciando la campagna #RispettoParita2025 (campagna di sensibilizzazione «2025, anno del rispetto e della parità) e realizzando un’analisi approfondita dei dati più recenti per contribuire a riconoscere e comprendere a fondo un fenomeno che, ancora oggi, colpisce milioni di donne in Italia e in Europa.
Secondo le elaborazioni su dati Eurostat 2024, oltre 50 milioni di donne europee, pari al 30,7% della popolazione femminile nella fascia di età tra i 18 e i 74 anni, hanno subito almeno una forma di violenza fisica, psicologica o sessuale. In Italia, la percentuale è ancora più elevata: 31,7%. Dati che non si possono ignorare.
Ma cosa si intende esattamente per violenza fisica, psicologica e sessuale? La violenza fisica è la forma più visibile e, spesso, quella più facilmente riconoscibile. Comprende aggressioni come schiaffi, spintoni, percosse, strangolamenti, bruciature, ferite provocate da armi o oggetti contundenti. È la violenza che lascia segni evidenti sul corpo, ma anche sulla mente. Tuttavia, la sua visibilità non la rende meno subdola: spesso è l’ultimo stadiodi una catena di sopraffazione iniziata altrove.
La violenza psicologica, invece, è più difficile da identificare e, proprio per questo, più insidiosa. Si manifesta attraverso insulti, umiliazioni, svalutazionicontinue, isolamento sociale, controllo delle relazioni, minacce, colpevolizzazione. Non lascia lividi sulla pelle, ma mina lentamente l’autostima, la libertà, la capacità della vittima di riconoscere sé stessa come persona degna di rispetto. È una forma di prigionia emotiva che può durare anni.
La violenza sessuale comprende qualsiasi atto sessuale non consensuale, compreso lo stupro, le molestie, il ricatto sessuale, ma anche l’obbligo a rapporti sessuali in un contesto di dipendenza o paura. È una violazione estrema dell’integrità e dell’autonomia della persona, spesso circondata da un muro di vergogna e silenzio.
«Ogni forma di violenza lascia cicatrici, visibili o invisibili. Riconoscerle per tempo è il primo passo per spezzare il ciclo dell’abuso. Per questo ICJLDSlavora per fornire strumenti di consapevolezza, formazione e supporto a donne, famiglie e operatori. Sottovalutare la violenza psicologica o normalizzare quella sessuale significa alimentare l’impunità e l’isolamento delle vittime» sottolinea Alejandro Gastón Jantus Lordi de Sobremonte, presidente dell’associazione, che ora lancia la campagna #RispettoParita2025 (“2025, anno del rispetto e della parità”).
A queste forme si aggiungono oggi fenomeni in crescita come gli atti persecutori, lo stalking e il revenge porn, che per perpetrare la violenza sfruttano anche le nuove tecnologie. Solo nel primo semestre del 2024 in Italia si sono registrati: 9.914 casi di stalking e 755 casi di revenge porn, a testimonianza di una violenza che si adatta, si evolve e si insinua in nuove sfere della vita quotidiana.
Eppure, la reazione delle vittime è ancora fortemente ostacolata. Le 33.000 chiamate al numero antiviolenza 1522 registrate nel 2024 raccontano una realtà di richiesta di aiuto spesso inascoltata: il 72,9% delle donne che subisce violenza non denuncia, per paura di ritorsioni, sfiducia, dipendenza economica o mancanza di supporto.
«Parlare di violenza significa andare oltre le immagini stereotipate e riconoscerne tutte le forme. La violenza psicologica, ad esempio, distrugge lentamente l’identità. Quella sessuale, troppo spesso taciuta, spezza l’intimità e il controllo sul proprio corpo. E quella fisica, seppure evidente, viene ancora normalizzata in molte relazioni. È tempo di cambiare sguardo, linguaggio e strumenti» dicono gli esperti di ICJLDS.