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Le storie dal Pronto Soccorso n.5 - di Stefano Grifoni

Le storie dal Pronto Soccorso n.5 Le storie dal Pronto Soccorso n.5

Attacco di panico.

AGIPRESS - “Non respiri cosi, se continua poi si sente male” disse l’infermiere del triage a Sandra che era arrivata da poco con le mani che si chiudevano spontaneamente. “Mano da ostetrico” disse l’infermiere e rivolgendosi al dottore: “La signora che dice di respirare male, sembra più una crisi di panico”.  “Non sento più le mani e mi sento soffocare” disse Sandra.  Il medico la guardò per un attimo poi la visitò accuratamente.  “Lei respira benissimo, forse troppo bene, le devo mettere una mascherina per farle respirare l’aria che elimina, vedrà che dopo poco respirerà meglio”. Poi rivolto alla infermiera: “Le dia anche 20 gocce di calmante”.

Sandra assaporò quelle gocce che le sembrarono amare  come amaro era il ricordo di alcune parole che il giorno stesso lui le aveva rivolto. Non la voleva più sposare e per lei questa decisione era troppo dolorosa. Nel frattempo all’ingresso era arrivato Andrea. “Sono il fidanzato di Sandra”, disse all’infermiere . “So che si è sentita male. Se possibile vorrei vederla e  avere sue notizie”. Il dottore lo senti parlare e si soffermò un attimo: “Lei è il fidanzato di Sandra?”. “Sì”, rispose Andrea. “Non si preoccupi tutto bene. So che avete litigato”. “Sì, io non mi sento più…”. ”Non voglio  sapere cose che riguardano il vostro rapporto. Comunque Sandra è nella stanza qui a destra. Mi sembra che stia meglio e che ora possa togliere la mascherina”.

Andrea  entrò nella stanza  dove si trovava Sandra con lo sguardo abbassato. Lei lo guardò… “Che sei venuto a fare, mi sembra tutto chiaro  tra di noi”, disse Sandra. “Non  volevo essere altro che una persona che ti amava e che voleva sposarti e diventare tua moglie. Tu mi rendi felice, mi hai sempre reso felice, perché ora non più?”.  “Perché io non sono più la stessa persona  di cui eri innamorata. Ti illudi se pensi che io lo sia ancora dopo l’incidente che ho avuto”, disse Andrea. “Tu mi dici queste cose, lo fai per coscienza e non per altro. Non hai capito niente e stai dicendo delle sciocchezze. Sei tu che ora mi rifiuti, non parli e  non vuoi vedermi. Mi  preghi  di lasciarti in pace e di sparire dalla tua vita”, disse Sandra.

“Io sono un uomo che ha dei problemi  fisici dopo quello che mi è successo. Devi sposare una persona che non abbia le mie difficoltà  e che abbia invece  tutto quello che serve  per affrontare il futuro” rispose Andrea. “Nella vita niente mi ha fatto soffrire  come il modo in cui ti stai comportando”, disse Sandra . “Tu hai una visione distorta della vita, solo io mi rendo conto di quello che mi è successo  e tu quelle complicazioni non le vuoi vedere. Guardami,  guarda”.  Andrea gli mostrò il braccio  che era stato operato. “Smettila per favore  ho visto tutto e non mi importa” disse Sandra. “Allora guarda anche la gamba”. Andrea si tirò su i pantaloni. “ Smettila tu pensi che sia il corpo a essere importante   ma chi è deforme è la tua mente”, disse Sandra. “Un altro motivo per non cercarmi più e salvarti da me. La maggior parte delle donne sarebbero felici se un invalido le lasciasse perdere”, disse Andrea.

“ Io non sono  la maggior parte delle donne e tu non sei un invalido. Ti sei sempre considerato colpevole di quello che ti è successo quando non lo sei. La persona che ti ha investito era sotto l’effetto di alcool”, ribatté Sandra. “Sì è vero ma io ho attraversato la strada senza  guardare. E ora quell’uomo è stato arrestato…” disse Andrea. “Nessuno dei due è colpevole, parli da ignorante  eppure sei sempre stato lucido e intelligente”.

Sandra  cominciò a singhiozzare. Il dottore notò tutta la scena. Sandra piangeva  e accanto a lei c’era Andrea invalido seduto su una sedia a rotelle. “Non capisci che la peggior cosa che potrebbe accadere è che tu ti allontani da me? Non sopporto di perderti,  possibile che tu non te ne renda conto”, disse Sandra. “Come faccio a convincerti che dobbiamo continuare a stare insieme e  che non è possibile separarci…”. Andrea non aveva intenzione di farsi commuovere per quanto lei piangesse disperata. Il dottore arrivò mentre Andrea se ne stava andando. Si soffermò un attimo  e rivolto al dottore disse:  “Non posso  pensare che il mio amore sposi un invalido in carrozzina…verrà un giorno in cui mi sarà grata per averla respinta”. AGIPRESS

di STEFANO GRIFONI direttore Pronto Soccorso AOU Careggi

Ultima modifica ilVenerdì, 31 Marzo 2023 15:26
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