DDL DELRIO – Enti locali, novità per i piccoli comuni
- Scritto da Paolo Vannini
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Le modifiche al decreto reintroducono i due assessori in giunta e 10 consiglieri nei municipi al di sotto del tremila abitanti. Snellite le procedure per la nascita delle Unioni e delle fusioni
AGIPRESS – ROMA – Verranno semplificati i procedimenti per la nascita delle Unioni di Comuni e i processi per le fusioni; nei piccoli Comuni, con meno di 3000 abitanti, tornano due assessori e il numero dei consiglieri comuali, oltre al sindaco, sarà di dieci. Sono queste le principali novità per le piccole municipalità della norma inserita, la notte scorsa, nel disegno di legge nazionale sugli enti locali, varato dalla Camera dei Deputati e ora all’esame del Senato. L’Uncem (l'Unione dei comuni e degli enti montani), presentando emendamenti al testo originario del Ministro Graziano Delrio, aveva chiesto che venissero eliminate le norme delle finanziarie del 2011 e del 2012. Sono arrivati i primi risultati con l’ampliamento dei Consigli comunali (12 Consiglieri e 4 assessori nei Comuni che hanno fra i 3000 e i 10000 abitanti; 10 Consiglieri e 2 assessori nei Comuni fino a 3000 abitanti) e lo snellimento delle procedure per la nascita delle Unioni di Comuni. L’Italia si allinea a quanto hanno fatto negli anni scorsi Stati europei come Germania e Francia, dove sono stati mantenuti i piccoli Comuni, ma questi si sono uniti per gestire le funzioni e i servizi ai cittadini in forma associata. L'emendamento è stato votato sabato 21 dicembre, con 294 voti a favore, contrari 17 e 2 astenuti.
“Questa legge che organizza Città metropolitane, Unioni e fusioni di Comuni, rappresenta un significativo sforzo di riforma per dare efficienza e modernità agli enti locali, senza perdere le radici della tradizione autonomista ma innovando per eliminare sovrapposizioni e passaggi burocratici”, ha detto Enrico Borghi, presidente nazionale Uncem e presidente dell’Intergruppo parlamentare per lo Sviluppo della Montagna”. “Un passo in avanti per i piccoli Comuni - ha aggiunto il presidente di Uncem Tosana Oreste Giurlani – perché da un lato viene ripristinata la democrazia locale e dall’altro vengono riconsiderate le norme a favore della governance dei territori montani”.
Agipress
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