AGRICOLTURA - Dieta mediterranea, Saccardi su Giornata mondiale: “Non solo identità, ma presidio di salute”
- Scritto da Davide Lacangellera
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La Toscana ha 31 prodotti agricoli e alimentari Dop e Igp garantiti dalla legislazione europea e 461 prodotti inseriti nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT).
(AGIPRESS) - FIRENZE - “Oggi sono dieci anni che la dieta mediterranea è stata iscritta nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. Mi piace sottolineare questa data proprio e soprattutto in un momento difficile come quello attuale: perché ci ricorda non solo un forte elemento di identità materiale e culturale del nostro mondo, ma anche perché richiama il valore e il diritto ad una buona alimentazione come presidio di salute”. Così la vicepresidente della Regione Toscana e assessore all’agricoltura, Stefania Saccardi, celebra la giornata mondiale della dieta mediterranea. Ricordando il ruolo fondamentale della Toscana, regione d’eccellenza con i suoi 31 prodotti agricoli e alimentari Dop e Igp garantiti dalla legislazione europea e i suoi 461 prodotti inseriti nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT), che garantiscono una diversificazione di altissima qualità, ma anche dei 7 siti riconosciuti dall'UNESCO come patrimonio mondiale dell'Umanità, Saccardi ribadisce l’importanza di tutelare e valorizzare la dieta mediterranea: “Tra i miei impegni - sottolinea - c’è anche quello di promuovere questo straordinario patrimonio, che significa sostenere la qualità dei nostri prodotti agroalimentari, il biologico, salvaguardare la biodiversità, contrastare lo spreco alimentare, sostenere la qualità del lavoro in agricoltura. La Toscana, intende rappresentare la "sostenibilità realizzata”, un modello di agricoltura ed agroalimentare basato sui concetti di benessere, sostenibilità e identità. “E questo – ribadisce Saccardi - vuol dire anche contribuire allo sviluppo socioeconomico delle comunità territoriali e affrontare il problema dell’abbandono delle aree interne facendo nascere una buona economia. Vuol dire infine – conclude - contribuire alla grande sfida ambientale perché, come riconosciuto anche dalla FAO, la dieta mediterranea rappresenta un importante contributo al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite”. AGIPRESS
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