Infanzia e minori, il ruolo delle cooperative sociali per servizi innovativi e di qualità
- Scritto da Davide Lacangellera
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AGIPRESS - CARRARA - “La formazione costante degli operatori rappresenta un elemento imprescindibile per un costante miglioramento qualitativo nella progettazione, co-progettazione e realizzazione dei nostri servizi: come cooperative sociali non vogliamo essere soltanto erogatrici di servizi, ma svolgere un ruolo propositivo nelle comunità in cui operiamo”. Lo ha detto Maria Antonella Oronte, presidente della cooperativa sociale G. Di Vittorio aprendo stamattina a Carrara a Palazzo Binelli il seminario “La cultura dell’educazione nella comunità. Sfide, riflessioni, esperienze”, organizzato dalla cooperativa insieme a Legacoop Toscana-Area Welfare, Pegaso Network e con il patrocinio del Comune di Carrara. Un’occasione per fare il punto sulle ultime novità introdotte con la riforma della “Buona Scuola”: “I decreti attuativi della legge 107 del 13 luglio 2015 sono stati pubblicati il 16 maggio 2017 in Gazzetta Ufficiale e il decreto 65 ha finalmente ‘sdoganato’ i servizi 0-3 dai servizi a domanda individuale e istituito il sistema integrato 0-6 – afferma Alberto Alberani, vicepresidente nazionale di Legacoopsociali –. Il seminario coglie quindi tempestivamente le recenti novità e l’esito dei lavori sarà un importante stimolo per tutte le cooperative sociali, in particolare per quelle che come la Di Vittorio aderiscono alla rete nazionale Crescerete-Legacoopsociali, che conta 90 cooperative e 500 cooperatori e cooperatrici”. Secondo dati elaborati dall’Istituto degli Innocenti (monitoraggio Piano nidi al 31.12.2016, anche su dati MIUR), illustrati al seminario, oggi i nidi d’infanzia sono molto concentrati nelle regioni del Centro Italia (Toscana, Emilia-Romagna, Marche, Umbria, Lazio e in Val d’Aosta), i servizi integrativi (spazi gioco, centri bambini-genitori, nidi domiciliari) sono presenti “a macchia di leopardo”, mentre gli anticipi (gli ingressi prima dei 3 anni alla scuola dell’infanzia) sono fortemente presenti al Sud (dove i servizi educativi per la prima infanzia sono in numero inferiore). In Italia in media 1 bambino su 5 accede ai servizi alla prima infanzia (in Toscana la media è 1 su 3), mentre scende a meno di 1 su 10 al Sud. “La nostra cooperativa conta circa 450 addetti nei servizi infanzia e minori sul territorio regionale – ha aggiunto Maria Antonella Oronte -, con un’esperienza molto radicata fin da subito nella gestione del disagio minorile e poi sull’infanzia. Di recente abbiamo avviato anche la sperimentazione di servizi privati, in cui i nuovi bisogni s’incrociano con le nuove tecnologie, come Apprendilab a Campi Bisenzio (FI): un progetto di sostegno alle famiglie con figli che incontrano difficoltà scolastiche e con disturbi specifici dell’apprendimento e che prevede l’utilizzo di software specialistici”.
Agipress
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